teoria, che incoraggerebbe sempre più giovani, nelle loro fasi più delicate, alla fluidità. Con comportamenti e decisioni che poi spesso si rivelano sbagliati, irreversibili o fatali. Emblematico lo studio del The Cureus Journal of Medical Science. Dal titolo: “Rischio di suicidio e autolesionismo in seguito a un intervento chirurgico per l’affermazione di genere“. Il lavoro, basato su una ricerca durata oltre vent’anni, è stato redatto da sette ricercatori dell’Università del Texas, di Galveston. Lo studio è stato condotto su oltre 90 milioni di pazienti e si è svolto dal 2003 al 2023. Le strutture sanitarie statunitensi coinvolte nella ricerca sono 56. E qual è la conclusione? Che chi effettua un intervento chirurgico per cambiare sesso ha un rischio 12 volte maggiore di tentare il suicidio e di tenere atteggiamenti autolesionistici rispetto a chi, nelle stesse condizioni, non lo fa.
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Lo studio sul cambio di sesso
L’Indipendente ha ripreso alcuni passaggi chiave dello studio sul gender: “Con la crescente accettazione delle persone transgender – si legge nel sommario – il numero di interventi chirurgici per l’affermazione di genere è aumentato. Gli individui transgender affrontano tassi di depressione elevati, che portano ad un aumento dell’ideazione e dei tentativi di suicidio“. Questo studio valuta il rischio di suicidio o autolesionismo associato alle procedure di affermazione di genere. E cosa emerge? “I dati, raccolti dal 4 febbraio 2003 al 4 febbraio 2023, sono stati analizzati per esaminare tentativi di suicidio, morte, autolesionismo e disturbo da stress post-traumatico (PTSD) entro cinque anni dall’evento”. Ed quali sono i risultati? (Continua a leggere dopo la foto)
Scrivono gli studiosi: “Gli individui sottoposti a intervento chirurgico per l’affermazione del genere avevano un rischio di tentativi di suicidio 12,12 volte più elevato rispetto a coloro che non lo avevano fatto (3,47% contro 0,29%)”. La conclusione: “La chirurgia di affermazione del genere – si legge nella conclusione del sommario dello studio – è significativamente associata a rischi elevati di tentativi di suicidio, sottolineando la necessità di un completo supporto psichiatrico post-procedura”.