La tranquilla cittadina di Fullerton è stata teatro di un incidente che ha suscitato grande scalpore negli Stati Uniti. Una Tesla Model S, in modalità guida autonoma, ha perso il controllo e si è schiantata contro un’auto della Polizia posteggiata lungo la carreggiata. Questo episodio non è passato inosservato, soprattutto considerando che non è la prima volta che un veicolo della società guidata da Elon Musk provoca incidenti in modalità autonoma.
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Gli agenti si trovavano sul posto per effettuare rilevamenti e regolare il traffico in seguito a un altro grave incidente che aveva coinvolto diversi automezzi. Fortunatamente, in quel momento, nessuno dei membri delle Forze dell’Ordine si trovava a bordo o nei pressi della vettura. Altrimenti, quello che è stato un bizzarro incidente si sarebbe potuto trasformare in qualcosa di molto più serio.
Lo schianto
Le immagini registrate mostrano la Model S procedere a velocità costante sino a schiantarsi contro l’auto della Polizia, senza alcun tentativo di frenata. I danni subiti da entrambi i veicoli sono ingenti, con le parti anteriori semi distrutte. Il proprietario della Tesla, collaborativo con gli agenti, ha spiegato di aver attivato la modalità di guida autonoma per poter parlare al cellulare. Questo comportamento, seppur comune, è estremamente pericoloso. Anche in modalità autonoma, l’attenzione del conducente dovrebbe rimanere vigile.
L’incidente mette nuovamente in discussione la sicurezza del sistema Autopilot della Tesla. Dal 2021 a oggi, le auto dotate di questo sistema hanno provocato 467 incidenti, con un bilancio pesante di 14 vittime e 54 feriti. Nonostante i costanti miglioramenti applicati dall’azienda, questi numeri preoccupano e sollevano dubbi sull’affidabilità delle auto a guida autonoma.
Questo episodio, oltre a rinnovare il dibattito sulla sicurezza delle auto autonome, sottolinea l’importanza di un uso responsabile della tecnologia. La questione è aperta: fino a che punto possiamo fidarci delle auto a guida autonoma? E quanto dobbiamo ancora lavorare per garantire che eventi simili non si ripetano? Una cosa è certa: le risposte a queste domande saranno cruciali per il futuro della mobilità.