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West Nile, primo morto in Italia nel 2024: è una donna di Pordenone

Non ce l’ha fatta l’anziana di 80 anni che, nei giorni scorsi, aveva contratto l’infezione da West Nile virus. La donna è deceduta ieri sera nel reparto di Neurologia dell’ospedale civile di Pordenone, dove era ricoverata in condizioni gravissime. Dopo i primi sintomi lievi, la situazione è rapidamente peggiorata fino al coma irreversibile.
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L’anziana, residente a Villotta di Chions, aveva iniziato a manifestare i primi sintomi dell’infezione il 10 luglio, con segni di stanchezza e inappetenza. Nei giorni successivi, la febbre alta e un’encefalite hanno complicato ulteriormente il quadro clinico, portandola in coma il 14 luglio. Nonostante gli sforzi dei medici, la situazione è rimasta critica fino all’epilogo fatale.
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Zona disinfestata

I tecnici del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria del Friuli Occidentale hanno effettuato un sopralluogo nella zona circostante l’abitazione della donna, situata vicino al fiume. Sebbene non siano state trovate situazioni critiche evidenti, è stato deciso di procedere con un trattamento larvicida per prevenire ulteriori contaminazioni. L’intervento, avviato questa mattina, ha riguardato un’area di 200 metri intorno alla casa dell’anziana.

Il West Nile virus è trasmesso principalmente dalle zanzare infette. L’anziana non aveva viaggiato di recente, il che indica che l’infezione è autoctona, cioè contratta localmente. La puntura di una zanzara infetta è stata la causa dell’infezione letale.

I consigli di prevenzione

L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha espresso cordoglio e vicinanza ai familiari della donna. Ha inoltre ribadito l’importanza delle precauzioni per prevenire le punture di zanzare, principali vettori del virus. Le raccomandazioni includono l’uso di zanzariere alle finestre, indumenti chiari e coprenti, repellenti anti-zanzare sulle parti esposte del corpo e il frequente svuotamento di vasi e contenitori con acqua stagnante.

Su tutto il territorio regionale sono state posizionate trappole per la cattura delle zanzare, in collaborazione con i Dipartimenti di prevenzione, per monitorare la circolazione del virus. Al momento, la presenza del West Nile virus è stata segnalata nei territori delle ex Province di Pordenone e Udine.

In attesa di un vaccino

Il direttore del reparto di Infettivologia, Massimo Crapis, ha spiegato che non esiste ancora un vaccino contro il West Nile virus. “Oltre alle misure preventive – ha dichiarato Crapis – è fondamentale sensibilizzare e informare la popolazione sulla necessità di proteggersi dalle zanzare, specialmente dalla specie Culex, che è la principale portatrice di questo virus”. Crapis consiglia di usare repellenti all’imbrunire e nelle ore serali, e di bonificare giardini privati da pozze d’acqua e tombini, habitat preferiti dalle zanzare. “È ideale tenere le zanzariere abbassate, poiché questi insetti prediligono i luoghi chiusi”.

Nonostante l’attenzione rimanga alta, la situazione è considerata sotto controllo. Tuttavia, le alte temperature favoriscono la proliferazione delle zanzare, richiedendo una vigilanza costante per tutte le malattie trasmesse da questi insetti.

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