Giuseppe Cruciani, storico conduttore de La Zanzara insieme a Davide Parenzo, è una figura che genera quasi sempre dibattito. Amato o odiato, senza mezze misure, Cruciani si è sempre mostrato come un “spirito libero”, che non teme di risultare scomodo pur di portare avanti le sue battaglie, senza lasciarsi condizionare dalle opinioni comuni o dalle regole del linguaggio mainstream. Grazie a queste caratteristiche e alla sua tendenza a opporsi alle idee dominanti, Cruciani appare perfetto per intraprendere un progetto che sta per arrivare nelle librerie italiane. Si tratta di un libro intitolato Via Crux – Contro il Politicamente Corretto, una sorta di “Bibbia Laica” di circa 200 pagine, scritta per aiutare le persone a difendersi dalle imposizioni del “nuovo linguaggio” che avvolge ogni discorso con una censura preventiva.
“Siamo sottoposti a una pressione invisibile“, afferma Cruciani per descrivere il suo lavoro, “che ci costringe a modificare il nostro modo di parlare, eliminare certe parole e preferirne altre”. “Questa spinta”, continua Cruciani, “proviene da tutte le parti: dalla TV, ai giornali, ai film, ai programmi di intrattenimento. Assomiglia a un lavaggio del cervello e ha un nome preciso: politicamente corretto.” Cruciani si oppone fermamente a questo tentativo di standardizzare il pensiero e di criminalizzarlo attraverso il controllo della comunicazione. Secondo lui, la censura delle parole e l’obbligo di adottare alcune espressioni portano a una “lobotomizzazione mentale”.
Nella sua invettiva, Cruciani non risparmia nessuno: critica chi nasconde la verità dietro eufemismi (“una persona che mangia troppo non è diversamente magra, è un ciccione”), e si scaglia contro un certo tipo di femminismo che vede il patriarcato ovunque. Inoltre, si oppone a chi vorrebbe insegnare ai bambini che “non esistono né maschi né femmine”. Cruciani attacca anche la tolleranza verso quelli che chiama “nazi ambientalisti” e gli eccessi di chi cerca di imporre il proprio pensiero negando agli altri il diritto di esprimere la propria opinione.
Cruciani non può essere accusato di razzismo o omofobia. Lui stesso sottolinea il “democratico diritto di chi non è d’accordo con i matrimoni gay di esprimerlo liberamente”, non perché sia giusto, ma perché è fondamentale poter manifestare la propria opinione senza essere demonizzati. Cruciani rivendica anche il diritto di fare un complimento a una ragazza, dicendole che è carina, “senza cadere nelle assurdità delle presunte molestie”.
Via Crux si presenta quindi come un “strumento di difesa” contro le assurdità dei tempi moderni, a favore di una libertà di pensiero e di espressione che rischiamo di dimenticare. Una libertà che costituisce il fondamento di ogni confronto civile, senza etichette e senza censure.