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Julia, uccisa a 33 anni da un colpo di fucile in fronte: arrestato il compagno. La figlia minorenne era in casa

Il compagno di Yuleisi Ana Manyoma Casanova, la giovane donna sudamericana di 33 anni tragicamente uccisa da un colpo di fucile al volto, è ora formalmente indagato per omicidio doloso aggravato. La notizia è stata confermata dal procuratore capo di Siena, Andrea Boni, il quale ha spiegato che la decisione è stata presa per garantire una difesa adeguata all’indagato. Il 26enne colombiano, tuttavia, continua a sostenere che il colpo sia partito accidentalmente, negando qualsiasi intenzionalità nell’accaduto.

La tragedia si è consumata sotto gli occhi della figlia minorenne della vittima. L’uomo è stato arrestato e attualmente si trova detenuto nel carcere di Santo Spirito. L’incidente è avvenuto sabato scorso, quando Yuleisi Ana, conosciuta come “Giulia”, è stata colpita mortalmente da un proiettile sparato da un fucile calibro 16 caricato a pallini. Al momento dello sparo, l’arma era nelle mani del compagno, e la coppia si trovava nella loro camera da letto in una casa situata in via del Villino. In quel momento, altre persone erano presenti nell’abitazione.

Il procuratore Boni ha precisato che il fucile era detenuto illegalmente, il che ha portato all’arresto quasi immediato del giovane. Nelle prossime ore è attesa la richiesta di convalida dell’arresto da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP). Gli inquirenti stanno cercando di chiarire se la figlia minorenne o altre persone fossero presenti nella stanza al momento dello sparo. Nonostante l’allarme lanciato dai presenti, i tentativi di soccorso si sono rivelati vani.

Durante l’interrogatorio, il compagno ha dichiarato che il colpo è partito accidentalmente, ma gli inquirenti rimangono scettici e hanno deciso di iscriverlo nel registro degli indagati. Le indagini proseguono, con l’esecuzione di un’autopsia e l’analisi dettagliata dell’arma sequestrata, per chiarire le circostanze esatte dell’accaduto. Molti interrogativi restano ancora senza risposta, tra cui il motivo per cui l’arma si trovasse in casa e quale possa essere stato il movente.

Oltre all’accusa di omicidio doloso, il compagno di Yuleisi Ana è indagato anche per maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di munizioni e possesso di sostanze stupefacenti di tipo leggero. Queste accuse sono emerse nel corso delle indagini condotte dalla polizia giudiziaria, che ha anche perquisito l’abitazione della coppia.

Le indagini, che si sono protratte per tutta la notte, continuano con particolare attenzione rivolta a ricostruire la dinamica dello sparo fatale che ha portato alla morte della giovane donna.