Don Antonio Coluccia, sacerdote noto per il suo instancabile impegno contro la criminalità e il traffico di droga, è stato recentemente vittima di un grave attacco a Roma, nel quartiere Quarticciolo. L’episodio è avvenuto durante una delle sue “passeggiate per la legalità”, iniziative che il prete salentino organizza regolarmente per sensibilizzare le comunità locali e combattere l’influenza delle organizzazioni criminali nelle periferie romane.
Mentre il corteo attraversava il quartiere, don Coluccia è stato bersaglio di insulti provenienti da un balcone e di bottiglie lanciate dalle finestre, in un gesto intimidatorio di chiaro stampo mafioso. La notizia è stata diffusa da Luisa Regimenti, assessora alla Sicurezza urbana della Regione Lazio, che ha espresso la sua solidarietà al sacerdote, ribadendo il sostegno delle istituzioni nella lotta contro la criminalità organizzata.
“Don Coluccia non si lascerà intimorire”, ha affermato Regimenti, sottolineando come il sacerdote continuerà con determinazione la sua missione per ridare dignità e speranza ai cittadini onesti che abitano queste aree difficili. La sua azione è cruciale per contrastare lo strapotere delle mafie che controllano il traffico di droga, e le istituzioni saranno al suo fianco in questa battaglia per la legalità e la rinascita delle periferie.
Non è la prima volta che don Coluccia si trova al centro di episodi violenti. Già un anno fa, durante una simile iniziativa a Tor Bella Monaca, un uomo aveva tentato di investirlo con l’auto, un attacco sventato solo grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. Nonostante le continue minacce e i rischi, il sacerdote antimafia ha sempre mantenuto salda la sua posizione, determinato a liberare le comunità dalla paura e dall’oppressione delle mafie.
La sua dedizione a questa causa lo ha portato a vivere sotto scorta, ma don Coluccia non arretra di fronte alle intimidazioni. Il suo lavoro, volto a restituire dignità e sicurezza alle periferie abbandonate, continua a rappresentare un faro di speranza per chi vive sotto la morsa della criminalità organizzata.