Le zucchine sono tra gli ortaggi preferiti dagli italiani e la loro versatilità in cucina è indiscutibile, tanto che vengono utilizzate in numerose ricette. Probabilmente è per questo che, negli ultimi anni, sono diventate un prodotto presente nei supermercati durante tutto l’anno. Tuttavia, la disponibilità delle zucchine fuori stagione non è sempre positiva, e può nascondere diversi rischi per i consumatori. Passeggiando tra i banchi del supermercato in pieno inverno, ci si può facilmente domandare: “Come è possibile trovare zucchine fresche a gennaio?”. Una domanda più che legittima. Ma cosa si cela dietro questa produzione?
Comprendere l’importanza della stagionalità dei prodotti agricoli è fondamentale per il benessere alimentare e la salute. Le zucchine, ad esempio, sono un ortaggio tipicamente estivo, con un picco di produzione tra giugno e settembre. Quando le troviamo fuori stagione, significa che sono state coltivate in condizioni che non rispecchiano il loro ciclo naturale. Nel migliore dei casi, queste zucchine provengono da serre riscaldate, ma nel peggiore vengono ottenute tramite coltivazioni intensive, con un impiego esagerato di pesticidi e prodotti chimici.
Gli esperti del blog del Gruppo Generoso spiegano che, per crescere in inverno, le zucchine devono affrontare condizioni climatiche sfavorevoli, come le basse temperature e la scarsa luce solare. Di conseguenza, si fa ricorso a fertilizzanti e pesticidi in quantità maggiori rispetto a quanto avviene durante la loro stagione naturale. Il risultato? Zucchine dall’aspetto perfetto anche in febbraio, ma cariche di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute. Senza contare che il loro gusto, come molti avranno sperimentato, è pressoché inesistente.
Questo ragionamento si applica a molti altri prodotti ortofrutticoli, per cui è sempre consigliabile seguire il naturale ciclo delle stagioni per consumare alimenti più salutari e gustosi.