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Addio cartelle esattoriali, ecco cosa cambia dal 2025

Cambiano le regole per chi ha debiti con il Fisco. Le tradizionali cartelle esattoriali saranno gradualmente eliminate, grazie all’introduzione del decreto legislativo 110/2024. Questo cambiamento semplifica il processo di riscossione dell’Agenzia delle Entrate, unificando tutte le procedure in un unico atto, l’accertamento esecutivo. Tra i tributi che rientrano in questo nuovo regime ci sono l’imposta di registro, quella sulle successioni, i crediti d’imposta utilizzati indebitamente e le agevolazioni fiscali non dovute. Con un semplice avviso da parte dell’Agenzia, sarà possibile avviare ipoteche, fermi amministrativi e pignoramenti se i debiti non vengono saldati entro i termini stabiliti.

Cosa cambia con il decreto 110/2024

Fino ad ora, l’accertamento esecutivo si applicava solo a specifici tributi, come le imposte sui redditi, l’Iva, l’Irap e le entrate locali come Imu, Tari e Tosap, oltre ai debiti verso l’Inps. Con l’entrata in vigore del decreto, l’elenco si amplia includendo anche nuove voci.

Come sottolineato da Antonella Donati su Repubblica, gli avvisi di accertamento esecutivo indicano un termine di 60 giorni per effettuare il pagamento o presentare un ricorso. Superato questo termine, gli atti diventano titolo per l’avvio delle procedure esecutive (pignoramento) o cautelari (ipoteca, fermo amministrativo), che si attivano trascorsi 30 giorni dalla scadenza del pagamento. “In sostanza, si passa da un sistema che prevedeva più fasi – come l’iscrizione a ruolo e la successiva emissione delle cartelle – a uno più snello e immediato”, osserva Donati.

I nuovi tributi interessati

Le novità introdotte dal decreto 110/2024 riguardano diversi tributi e imposte, tra cui:

  • Crediti non spettanti o inesistenti utilizzati in compensazione;
  • Tasse, imposte e importi non versati, compresi contributi e agevolazioni fiscali indebitamente percepiti;
  • Sanzioni;
  • Imposte di registro e di successione;
  • Liquidazioni in caso di omessa dichiarazione di successione;
  • Rettifiche e liquidazioni di imposte sulle assicurazioni;
  • Imposte su finanziamenti e su bolli;
  • Tasse automobilistiche e addizionali erariali.

Vantaggi per lo Stato e sospensione delle esecuzioni

L’abolizione delle cartelle esattoriali consentirà allo Stato di recuperare i crediti fiscali in tempi più brevi. Tuttavia, spiega Donati, è prevista una sospensione dell’esecuzione forzata per un periodo di 180 giorni. Questo periodo si riduce a 120 giorni se la riscossione viene gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate o dal Comune che ha emesso l’avviso di accertamento.

Con questo nuovo sistema, la riscossione fiscale diventa più rapida ed efficace, garantendo tempi più brevi per il recupero dei debiti da parte dello Stato e una maggiore efficienza nel contrasto all’evasione fiscale.