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Si finge Carabiniere e deruba un’anziana: bottino da 100 mila euro

Un inganno ben orchestrato e condotto con astuzia è costato a una pensionata di Santarcangelo di Romagna la perdita di beni preziosi per un valore stimato intorno ai 100mila euro. La truffa ha preso il via con una telefonata in cui un uomo, fingendosi maresciallo dei carabinieri, ha avvisato l’anziana che sua figlia era stata vittima di un furto. “Signora, sua figlia è stata derubata; le hanno preso tutto, anche le chiavi di casa. Non si preoccupi, le mando subito un carabiniere per mettere al sicuro i suoi beni, prima che i ladri arrivino anche da lei,” sono state le parole con cui il truffatore ha messo in allarme la donna, conquistando la sua fiducia.

Scossa e temendo per la propria sicurezza, la pensionata non ha esitato ad accogliere in casa un giovane che si è presentato poco dopo, vestito con una divisa falsa e munito di una valigetta. Il falso carabiniere ha rassicurato l’anziana, sostenendo che avrebbe messo al sicuro i suoi oggetti di valore “in caserma”. In preda all’ansia, la donna ha aperto la cassaforte, consegnando gioielli, monete d’oro e altri oggetti di valore senza sospettare che si trattasse di un raggiro. Con tutto il bottino in mano, il finto agente è scappato su una Fiat 500 X, lasciando la vittima ignara della truffa.

È stato solo in seguito, quando la figlia ha scoperto l’accaduto, che l’allarme è stato dato alle autorità. Nel frattempo, però, il colpo di fortuna ha giocato a favore della pensionata derubata: i truffatori, mentre si allontanavano dalla zona, sono stati fermati dalla polizia autostradale di Frosinone per un controllo nei pressi del casello di Anagni.

Il nervosismo mostrato dagli occupanti dell’auto ha insospettito gli agenti, che hanno quindi deciso di effettuare una perquisizione più approfondita. All’interno del veicolo è stata rinvenuta una borsa contenente banconote e gioielli, tra cui proprio quelli sottratti alla pensionata. Il valore complessivo degli oggetti rubati ammontava a circa 100mila euro.

I tre individui, già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi, sono stati denunciati per furto e altri reati accessori. Inoltre, è emerso che stavano guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aggiungendo ulteriori capi d’accusa a loro carico. La vicenda, pur terminata con un recupero del bottino, sottolinea il rischio crescente delle truffe ai danni degli anziani e la necessità di vigilanza e cautela di fronte a chiamate o visite sospette.