Vai al contenuto

Del Debbio si confessa: “Chi stimo e chi non sopporto tra i miei colleghi”

Paolo Del Debbio torna nelle librerie con il suo ultimo lavoro, “Siamo tutti filosofi senza saperlo” (Piemme), cogliendo l’occasione per aprirsi e raccontarsi. In un’intervista con Fanpage, oltre a parlare del libro, si è soffermato anche su temi di attualità e sul suo stile unico in televisione. Del Debbio svela il suo segreto: “Non lascio fuori nessuno. Da destra a sinistra, chi passa da me si sente sempre accolto. Da me sono venuti tutti e si sono trovati a proprio agio, e per me questa è una soddisfazione enorme. Mi piace che chiunque, dal governo all’opposizione, si senta ben accolto e rispettato”.

Volto noto di Rete 4, Del Debbio si definisce “aziendalista”: “Faccio il mio lavoro come mi viene richiesto. Il programma settimanale funziona, ieri sera è andato bene, quindi vado avanti. Anche se il giovedì è un giorno impegnativo, mi piace farcela sempre”. Sul presunto cambio di linea editoriale di Mediaset, che sarebbe diventata più “centrista”, Del Debbio risponde: “A me nessuno ha mai detto nulla. Non ho mai percepito una linea editoriale imposta, e se qualcun altro ne segue una diversa, sono fatti suoi. Io penso al mio”.

I suoi programmi registrano buoni risultati, nonostante la competizione agguerrita. A proposito dei colleghi, Del Debbio non esita a esprimere apprezzamento per alcuni “rivali”: “Formigli è un grande professionista, anche se abbiamo idee diverse. È il mio concorrente diretto del giovedì e lo rispetto molto. Lo stesso vale per Floris e tanti altri che stimo e che fanno il mio stesso mestiere”. Chi, invece, non sopporta? “Quelli che pensano di fare televisione e raccolgono l’1% di ascolti; lì la stima è scarsa”.

Conosciuto per la sua sincerità, Del Debbio commenta infine i celebri scambi di battute con i tecnici di Rete 4: “Sono miei amici, e chi non vede il lato ironico di queste scene è un po’ privo di umorismo. Ho smesso di farlo in diretta solo perché in redazione sono arrivate email di protesta”.