In gergo tecnico si chiama “credit surcharge” ed è considerato illegale. Si tratta di un sovrapprezzo imposto sui pagamenti con carta. A chiarire di cosa si tratta, come funziona e come difendersi da questa pratica è Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it, che spiega all’Adnkronos: “Il credit surcharge, ovvero la commissione applicata per l’uso della carta di credito, è una pratica adottata da alcuni esercenti che aggiungono una spesa extra ai pagamenti effettuati con carta di credito. Questo supplemento è usato per compensare le commissioni che i commercianti pagano alle società delle carte di credito per ciascuna transazione (di solito dal 0,5% al 3% dell’importo dell’acquisto).” Tuttavia, il cliente deve sapere che questa pratica è stata proibita dall’Unione Europea tramite la Direttiva UE 2015/2366 (PSD2), che vieta di “aggiungere sovrapprezzi per l’utilizzo di carte di credito o di debito, sia nei negozi fisici che online.”
Pertanto, gli esercenti non possono applicare spese aggiuntive ai consumatori per l’utilizzo di particolari metodi di pagamento. Nonostante ciò, è ancora frequente trovare negozianti che richiedono un costo extra per i pagamenti con carta. Se ciò accade, è possibile segnalare la pratica del credit surcharge all’Autorità Antitrust tramite il sito Agcm.it, dove sono disponibili moduli per le segnalazioni. Tali segnalazioni possono essere corredate da fotografie di avvisi o screenshot di pagine web che mostrano l’applicazione di costi non consentiti. “Recentemente – aggiunge Dona – l’Autorità Antitrust ha emesso varie sanzioni per casi di credit surcharge. Tra la fine del 2023 e il 2024, undici procedimenti si sono conclusi con multe per un totale di 112.500 euro, inflitte a società che avevano imposto sovrapprezzi per l’uso di PayPal, nel settore del turismo, degli eventi e delle stazioni di servizio.”
Come reagire, quindi, se un negoziante applica un sovrapprezzo per i pagamenti con carta? Dona spiega: “In caso di sovrapprezzo per l’uso della carta, è opportuno informare il commerciante che questa pratica è contraria al Codice del Consumo. Il cliente può rifiutarsi di pagare l’extra, e se il negoziante insiste, può decidere di non procedere con l’acquisto. È fondamentale documentare l’episodio, annotando il nome del negozio, la data, l’importo richiesto come sovrapprezzo e conservando la ricevuta. Se necessario, è possibile rivolgersi alla Polizia Municipale o alla Guardia di Finanza per segnalare l’infrazione.”