Negli ultimi tempi si sta diffondendo una truffa telefonica sofisticata e mirata, che sfrutta la fiducia degli utenti per accedere ai loro conti bancari. La polizia postale ha recentemente arrestato cinque persone nella provincia di Salerno, accusate di aver orchestrato una serie di truffe che hanno colpito in particolare anziani e soggetti vulnerabili. Questo nuovo schema di raggiro, noto come “truffa del falso antifrode,” rappresenta una pericolosa evoluzione delle frodi basate sull’ingegneria sociale, un sistema che sfrutta l’inganno per carpire informazioni riservate.
Il modus operandi è studiato nei minimi dettagli: i truffatori si presentano telefonicamente come addetti del servizio antifrode delle Poste, guadagnandosi la fiducia delle vittime con un linguaggio professionale e rassicurante. Una volta creata questa relazione di fiducia, i malfattori chiedono alla vittima di confermare i dettagli del conto, tra cui il PIN e altre informazioni personali. Con questi dati, riescono ad accedere direttamente ai conti e a trasferire il denaro su altri conti, in modo rapido e strategico per evitare di lasciare tracce e rendere complessa la tracciabilità dei fondi.
Uno dei casi più emblematici è quello di un’anziana che ha visto svuotare il suo conto fino a perdere 145mila euro, tutti i suoi risparmi. In questo sistema, ogni passaggio è attentamente pianificato per evitare l’identificazione da parte delle autorità: il denaro viene trasferito attraverso una serie di operazioni sospette e canalizzato in più conti, aumentando così le difficoltà di recupero.
L’indagine della polizia postale è partita da una denuncia che ha portato a scoprire una rete di prelievi fraudolenti e trasferimenti finanziari sospetti. Grazie alla collaborazione con le autorità locali di Potenza, sono state eseguite perquisizioni e sequestri che hanno consentito di ottenere prove cruciali per smantellare l’organizzazione.
Questa nuova truffa è un segnale preoccupante per tutti: è fondamentale mantenere alta l’attenzione e diffidare da qualsiasi richiesta telefonica di informazioni personali o bancarie, specialmente da presunti operatori che dichiarano di appartenere a istituti di fiducia.