Dal 2007, anno in cui la Bulgaria è entrata a far parte dell’Unione Europea, il Paese continua a mantenere la propria moneta nazionale, il Lev, rifiutando di adottare l’euro. Questo fatto, che potrebbe sembrare solo una curiosità economica, rappresenta un paradosso emblematico delle contraddizioni che caratterizzano sempre più l’Unione, spesso distante dalle esigenze concrete delle famiglie.
Nonostante i tentativi di Bruxelles di persuadere i governi bulgari a compiere il passo verso l’euro, il cambiamento resta un miraggio. Il motivo principale risiede nella forte opposizione interna, alimentata soprattutto da movimenti vicini alla destra sovranista, che organizzano regolarmente proteste contro l’introduzione della moneta unica. La situazione ha raggiunto livelli paradossali: recentemente, alcune organizzazioni di destra hanno promosso una petizione per posticipare l’adozione dell’euro addirittura al 2043, ottenendo in pochissimo tempo oltre 600.000 firme. Questo dato dimostra quanto il tema sia divisivo nel Paese e quanto sia concreto il rischio che l’ingresso della Bulgaria nell’area euro venga ulteriormente rimandato.
Nel frattempo, la situazione economica della Bulgaria non sembra favorire un passaggio imminente alla moneta unica. I parametri richiesti, come l’inflazione contenuta, stanno peggiorando rispetto agli anni passati. Ad esempio, l’inflazione, che negli ultimi mesi ha mostrato una crescita, rischia di diventare un ostacolo insormontabile. Nel 2007, anno dell’adesione all’Unione Europea, il problema non si poneva, ma oggi gli standard richiesti per l’euro risultano sempre più lontani.
In risposta a questa complessa situazione, il governo bulgaro sta valutando un compromesso: potrebbe essere introdotto un sistema di “doppia moneta”, permettendo ai cittadini di scegliere tra euro e lev nei pagamenti quotidiani. Questa soluzione temporanea, che potrebbe essere definita un esperimento, riflette ancora una volta le difficoltà di un’Unione che fatica a trovare un’armonia, non solo economica, tra i suoi membri.