Negli ultimi anni, lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è diventato uno strumento essenziale per l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione italiana. Tuttavia, recenti sviluppi indicano un cambiamento significativo: diversi fornitori di identità digitale stanno introducendo costi per il mantenimento dello SPID. Questa tendenza solleva interrogativi sul futuro dello SPID e sulle alternative disponibili per i cittadini.
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Aruba, uno dei principali provider di identità digitale in Italia, ha annunciato che, a partire da maggio 2025, il rinnovo annuale dello SPID avrà un costo di 5,98 euro (IVA inclusa). Questa decisione segue la scadenza delle convenzioni tra i gestori di identità digitale e il Ministero dell’Interno, che in precedenza prevedevano contributi pubblici per sostenere i costi del servizio. Con la mancata proroga di tali accordi, i provider hanno scelto di introdurre tariffe per coprire le spese operative.
La mossa di Aruba non è isolata; altri fornitori stanno considerando misure simili. Questa evoluzione si inserisce in un contesto più ampio, in cui il governo italiano manifesta l’intenzione di consolidare i sistemi di identità digitale, privilegiando la Carta d’Identità Elettronica (CIE) rispetto allo SPID. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha sottolineato che lo SPID rappresenta un duplicato costoso della CIE e che quest’ultima è preferibile poiché interamente gestita dallo Stato, mentre lo SPID è affidato a enti privati.
Un ulteriore elemento da considerare è l’integrazione dei sistemi di identità digitale con l’IT-Wallet, il portafoglio digitale nazionale. Secondo fonti come Libero Tecnologia, mentre la CIE è destinata a essere parte integrante dell’IT-Wallet, non è previsto un ruolo analogo per lo SPID. Questa esclusione potrebbe accelerare la transizione verso la CIE come principale strumento di identificazione digitale per i cittadini italiani.
In conclusione, i recenti sviluppi indicano una progressiva transizione dallo SPID alla CIE come principale sistema di identità digitale in Italia. I cittadini sono quindi incoraggiati a informarsi sulle modalità di ottenimento e utilizzo della CIE, in vista di un possibile abbandono dello SPID nel prossimo futuro.