Sembra proprio destinata a non calare la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord, ormai da mesi attestata su livelli estremamente elevati. Dopo l’effettuazione dei test nucleari che hanno permesso al Paese orientale di entrare nel club dell’atomica, ora ad avvelenare i rapporti tra i due governi sono le accuse rivolte da quello di Washington alla Corea del Nord in merito al virus Wannacry (di cui abbiamo parlato qui), l’attacco informatico che ha messo fuori uso un gran numero di computer in ogni parte del mondo, nello scorso maggio. L’incursione degli hacker ha in particolare procurato danni per miliardi di dollari e ha visto come obiettivi anche banche e ospedali.
Le accuse del governo statunitense
Ad accusare esplicitamente Pyongyang è stato Tom Bossert, il nuovo Consigliere per la Sicurezza Nazionale, affermando come il suo governo detenga le prove di quanto successo.
In particolare, responsabile diretto dell’attacco portato tramite il virus Wannacry sarebbe Lazarus, un gruppo di pirati informatici le cui prime attività risalgono al 2009, la cui maggiore impresa è considerata il furto di oltre 80 milioni di dollari ai danni della Banca Centrale del Bangladesh, risalente allo scorso anno.
Lazarus deve la sua notorietà anche all’attacco scatenato contro la Sony nel 2014, quando la compagnia avrebbe dovuto far uscire un film in cui si attaccava in maniera molto diretta e pesante Kim Jong-un, il dittatore nord-coreano. A seguito di quell’attacco la Sony decise di tornare sui suoi passi.
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Una tensione destinata a permanere
Se nel 2014 Barack Obama aveva accusato Pyongyang minacciando ritorsioni poi non avvenute, stavolta Donald Trump potrebbe decidere in maniera diversa ed elevare notevolmente il livello della polemica con il Paese asiatico, con il quale la tensione permane ormai da mesi.
L’attuale inquilino della Casa Bianca, infatti, si trova in una posizione molto delicata dopo le accuse mosse a Michael Flynn di aver mentito a proposito dei rapporti intrattenuti con la Russia. A detta di molti osservatori, il suo ex Consigliere potrebbe aver stretto un accordo con gli investigatori il quale potrebbe infine portare ai piani alti dell’amministrazione.
Proprio per questo motivo sono in molti a prevedere come la tensione con la Corea del Nord sia destinata a permanere ancora per molto tempo, in modo da distrarre l’opinione pubblica e impedirle di concentrarsi su vicende che potrebbero procurare non pochi imbarazzi allo stesso Trump. Dal canto suo Kim Jong-un non sembra assolutamente intenzionato a piegare il capo e questo atteggiamento non può che alimentare lo stato di evidente crisi nelle relazioni tra i due Paesi.
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Il parere di Symantec
Va però sottolineato come in precedenza anche Symantec si fosse interessata del virus Wannacry, arrivando però a conclusioni abbastanza diverse da quelle cui è immediatamente saltato Bossert. Secondo la compagnia, infatti, l’attacco informatico non avrebbe le caratteristiche di un attacco portato avanti su input di un governo, assomigliando invece ad uno dei tanti blitz online eseguiti da semplici hackers nel corso degli ultimi anni.
Proprio le conclusioni di Symantec fanno capire, in fondo, come le accuse di Washington, del resto liquidate in maniera sprezzante dalla Corea del Nord, facciano parte di una sorta di recita ad uso e consumo dell’opinione pubblica statunitense, tesa a distoglierne l’attenzione da questioni più pericolose per l’amministrazione.