Tutte le novità sulle pensioni per il 2018
Le principali novità sulle pensioni per il 2018 riguardano l’aumento dell’età pensionabile, una piccola crescita dell’importo mensile, la restituzione dello 0.1% ricevuto in più sull’inflazione del 2014 e le date di accredito delle pensioni. Nel nuovo anno si passa ad un eguagliamento dell’età minima per richiedere la pensione, tra uomini e donne, novità che porta ad allungamenti lavorativi per le lavoratrici sia del settore pubblico che di quello privato, a livello imprenditoriale o in qualità di dipendenti aziendali. Nello specifico nel 2018 per richiedere le pensioni si deve aver maturato un’anzianità contributiva minima ventennale ed avere un’età non inferiore a 66 anni e sette mesi. Le più svantaggiate sono le donne lavoratrici, del settore privato, nate nel 1953 che non possono inoltrare richiesta di pensione prima del 2020. Inoltre l’aumento dell’età minima a 66 anni e sette mesi è destinato a continuare a salire portando il requisito a 67 anni con l’inizio del 2019. Dal 2018 entra in vigore anche il cumulo contributivo per i professionisti che permette di riunire i contributi corrisposti nel corso degli anni a diversi enti previdenziali.
Leggi anche: Pensioni, ancora nessun accordo tra Gentiloni e i sindacati
Le ultime novità sulle pensioni riportano un aumento dell’importo mensile
Dal nuovo anno le pensioni corrisposte sono di importo leggermente superiore rispetto al 2017 grazie al ritorno in positivo dell’inflazione. A beneficiare dell’ adeguamento pensionistico per intero saranno le pensioni minime e quelle fino a tre volte il minimo, diminuendo sui trattamenti pensionistici superiori a questa soglia. Nel dettaglio gli assegni sociali aumentano di circa 5 euro al mese, le pensioni minime di circa 6 euro e quelle più alte registrano un aumento di circa 15 euro mensili.
Gli aumenti vengono applicati a tutte le mensilità, tredicesima inclusa, portando un incremento totale tra i 72 euro e i 260 euro nell’intero anno.
Leggi anche: Pensioni e attualità: Tito Boeri sull’adeguamento dell’età pensionabile
Le novità sulle pensioni portano anche cattive notizie
Dopo vari rinvii sul recupero dell’importo riguardante l’aumento pensionistico legato all’inflazione del 2014 nella legge di bilancio sono state definite le modalità con cui i pensionati devono restituire l’importo dello 0.1% ricevuto in più nel 2015 nel nuovo anno. In pratica il recupero dell’importo si riferisce ad un adeguamento stimato dello 0.3% che in realtà è stato registrato ad un + 0.2%. Anche se si tratta di importi minimi la somma ricevuta in eccedenza deve essere rimborsata in un’unica rata, nel mese di gennaio, per gli importi inferiori a 6 euro, mentre viene suddivisa in due rateazioni per quelli superiori.
Leggi anche: Pensioni donne: proposte dei partiti sulle possibilità di anticipare l’età pensionabile
Nuove date per i pagamenti delle pensioni nel 2018
Dal mese di gennaio del nuovo anno i pensionati possono beneficiare dell’accredito della pensione dal primo giorno bancabile di ogni mese o in quello successivo in caso di festività. Nello specifico dal mese di gennaio 2018 le pensioni vengono erogate mercoledì tre gennaio, giovedì primo febbraio, giovedì primo marzo, martedì tre aprile, mercoledì due maggio, venerdì primo giugno, lunedì due luglio, mercoledì primo agosto, sabato primo settembre, lunedì primo ottobre, venerdì due novembre e sabato primo dicembre. Le date di accredito sono le stesse sia per i correntisti di poste italiane che per quelli di istituti di credito bancari, ad eccezione dei mesi di settembre e di dicembre in cui per tutti i rapporti con altri istituti creditizi la pensione sarà accreditata il giorno tre.