La notizia si attendeva ormai da qualche giorno: gli azionisti di Italo- Ntv, l’impresa ferroviaria italiana privata, hanno detto sì alla proposta del fondo americano Global Infrastructures Partners (Gip).
L’affare si è concluso con 2 miliardi di euro
Molti hanno storto il naso. Perfino i Ministri Carlo Calenda e PierCarlo Padoan avevano auspicato un finale diverso, dichiarando a gran voce “Italo non vada agli americani”. Invece la società italiana, che registrava un debito da 400 milioni, ha optato per la proposta statunitense, accettando l’offerta di quasi 2 miliardi di euro comprensivi del debito.
I soci del gruppo e gli azionisti hanno dubitato non poco sul da farsi, lasciando in attesa per circa due giorni. L’alternativa sarebbe stata quella di proseguire con la quotazione in borsa. Infatti i Ministri avevano dichiarato che la quotazione in Borsa di Italo-Ntv “avrebbe rappresentato il perfetto coronamento di una storia di successo”.
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Italo non è più italiano: passa alla Global Infrastructures Partners
Così non è stato, la storia si è conclusa diversamente. Alla fine della trattativa e nonostante il monito del Ministro dell’Economia e delle Finanze, la decisione è stata lasciata in mano agli azionisti che hanno quindi deciso vendere la società italiana al Gip. Quanto ne ricaveranno? Circa 30 milioni di dividendi in tasca propria.
Nonostante la situazione finanziaria, Italo è stata una vera eccellenza del settore trasporti. Potevamo vantare un’impresa innovativa di tutto rispetto e completamente Made in Italy. D’ora in poi non sarà più così.
L’acquisizione da parte della Global Infrastructures Partners apre più settori, che vanno dai dipendenti ai prezzi del biglietto.
I primi hanno intenzione di indire uno sciopero per quanto riguarda la retribuzione, i premi e le possibilità di carriera.
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Il costo dei biglietti subirà un calo
Per i passeggeri c’è invece una novità: coloro che d’ora in poi sceglieranno Italo come trasporto per tutta Italia, si troveranno una gradita sorpresa sui costi di trasporto.
I prezzi del biglietto infatti potrebbero abbassarsi. Già dal 2012, anno in cui Italo inaugurò la sua prima corsa su rotaia, i prezzi avevano iniziato a scendere arrivando finora ad un meno 40% rispetto all’inizio. Adesso si attende solo la prima mossa della nuova società.
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