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La realtà virtuale, un clamoroso flop o il business del futuro?

Uno dei più noti e autorevoli estimatori della realtà virtuale è Mark Zuckerberg, il quale ha più volte annunciato che Facebook sta facendo e farà ingenti investimenti in questo campo.
Tuttavia la visione del fondatore del colosso di Menlo Park riguarda un futuro lontano almeno quindici anni ed è strettamente legata alla connessione tra le persone ed alle dinamiche che regolano le reti sociali.
Una realtà virtuale ancora molto sperimentale mista alla realtà aumentata che necessità di tecnologie non ancora completamente sviluppate, con funzioni ancora non ben identificate.
La realtà virtuale dei giorni d’oggi invece appare un settore che fatica a spiccare il volo, ma è riferita soprattutto al magico mondo dei videogiochi.
La crescita del comparto c’è ed è intorno al 27%, ma la realtà virtuale di PlayStation ha fatto registrare progressi significativi, forse anche grazie alla politica dei prezzi un po’ più alla portata. Secondo Superdata però, va considerato che solo il 5% dei possessori della PlayStation hanno acquistato anche il visore.
Altri giganti della realtà virtuale non hanno visto i propri sforzi ripagati. Stiamo parlando di Google (del quale sviluppo abbiamo parlato qui), Samsung, Oculus e anche ViaCom, che di recente ha chiuso la propria divisione Next, dedicata “Next”, che produceva contenuto VR come “The Melody of Dust” and “Are Aligned”.
Stiamo però parlando del settore “Media ed entertainment”, dove il problema potrebbe risiedere nel fatto che la realtà virtuale è ancora un prodotto di nicchia, dove l’hardware gioca un ruolo fondamentale e dove i prezzi elevati non hanno certo facilitato la diffusione dei sistemi.
Il problema potrebbe anche essere legato alla qualità dei contenuti o alla mancanza di maturità dei consumatori per questo tipo di prodotti.
Il discorso è ben diverso quando si parla di realtà aumentata e di dispositivi smartphone. Tecnologia più matura con svariati ambiti di applicazione il cui successo nel settore dei giochi è evidente con lo stellare risultato ottenuto da Pokémon Go ma che gode dei favori degli investitori e della fiducia dei grandi colossi digitali Google, Amazon ed Apple. Nel 2018 gli investimenti previsti in Realtà Aumentata sono previsti essere tre volte quelli riguardanti la Realtà Virtuale.
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Tornando alla Realtà Virtuale. Si tratta quindi di un flop?
Assolutamente no, specie se si rivolge lo sguardo alle applicazioni possibili nel mercato corporate, dove le innovazioni che adottano software VR dimostrano di avere un grande potenziale.
Stiamo parlando dei settori della medicina, della formazione, dell’architettura e naturalmente nel settore della difesa.
Ma per comprendere meglio qual è il potenziale della realtà virtuale bisogna focalizzare l’attenzione sui benefici fisici. Il modo con cui interagiamo con un mondo virtuale può infatti migliorare la nostra salute mentale e la funzionalità del nostro cervello. Possiamo imparare nuovi concetti, risolvere problemi di ansia, tenere in allenamento e sviluppare la nostra mente rendendola sorprendentemente duttile.

La realtà virtuale e l’equilibrio per i malati di Parkinson

Alcuni ricercatori di Tel Aviv hanno utilizzato la realtà virtuale per una formazione neuroplastica indirizzata a persone colpite da morbo di Parkinson con lo scopo di navigare in un sentiero pieno di ostacoli riducendo il rischio di cadute.
Una scoperta eccezionale dato che la neuroplastica richiede motivazione, focus e persino eccitazione. Di fatto il cervello, accettando il mondo virtuale come realtà, rende possibile instillare nei pazienti la giusta dose di reale motivazione per svolgere esercizi di equilibrio ripetitivi ma necessari a ottenere la neuroplasticità.

L’uso della VR per migliorare le reazioni

In questo caso l’Università di Stanford ha condotto un esperimento utilizzando un video relativo ad una partita di allenamento in cui gli allenatori possono seguire i giocatori in uno scenario virtuale in cui, secondo dopo secondo, gli occhi dei giocatori vengono monitorati per analizzarne il focus. Questo rende possibile insegnare, ad esempio, come pensa un playmaker durante un azione e quanto rapido è nell’acquisire un target (un assist, un tiro o una palla rubata). Una vera e propria analisi delle reazioni che permette anche di comprendere come un’azione di un giocatore viene percepita da compagni ed avversari.
Non vi sono dubbi che le “next generation” di coach avrà a disposizione strumenti tecnologici basati sulla realtà virtuale ed aumentata e sistemi di “machine learning” in grado di comprendere meglio cosa accade sul campo.
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La meditazione con la realtà virtuale per il trattamento dei traumi post-traumatici da stress

In una società che non ammette debolezze ed in cui la sicurezza in se stessi è diventata un obbligo, pensiamo all’ambito militare, è spesso necessario ricorrere a trattamenti per i traumi post traumatici da stress.
La negazione di un trauma molto spesso procura lo stress e la possibilità di svolgere terapie basate sulla realtà virtuale può portare enormi benefici ai pazienti che possono rivivere i traumi e capire l’origine dello stress. Ad esempio, è stata usata la realtà virtuale con incredibili scenari e suoni, per far rivivere alle vittime delle torri gemelle dell’11 Settembre le situazioni che li hanno danneggiati. I terapeuti sono riusciti, attraverso scene estremamente realistiche, a trovare la chiave per far superare i traumi attraverso la riscoperta degli stessi.
Il supporto della realtà virtuale alla gestione del dolore
L’uso smodato di antidolorifici è ormai comune in tutti i paesi sviluppati. Questi farmaci sono spesso prescritti per lenire il dolore causato da interventi chirurgici, conseguenze dell’età o semplicemente a causa di varie forme di usura del corpo.
Chi ha condotto una vita fisicamente stressante quindi paga pegno quando si trovano a diventare dipendenti da anti-dolorifici di vario genere.
La Samsung ha costituito un team di ricercatori con l’obiettivo di combattere il dolore senza bisogno di farmaci, utilizzando la realtà virtuale attraverso varie metodologie:
La terapia cosiddetta “Tilt Brush” è simile alla terapia dell’arte e permette ai pazienti di muoversi in uno spazio virtuale con immagini tridimensionali in grado di attenuare i dolori fisici.
La “Relax VR” è una tipologia di mediazione che insegna ai top manager come fronteggiare lo stress in situazioni di estrema pressione
Si tratta di scenari rilassanti che possono aiutare il corpo e la mente e quindi supportare il recupero da situazioni di dolore. I risultati di queste ricerche sono molto promettenti e rappresentano una possibilità tangibile di ridurre l’uso di farmaci anti-dolorifici.

Il potenziale della mente

E’ incredibile come la mente abbia capacità di accettare l’immersione. Possiamo coscientemente comprendere quando uno scenario rappresenta una simulazione ma possiamo anche accettare il mondo virtuale come il nostro mondo.
E’ possibile notare questo fenomeno provocato dalla realtà virtuale solo osservando le sensazioni provate quando si rimuove un visore e le cuffie per tornare al mondo reale.
Ne consegue che l’evoluzione della realtà virtuale può in effetti migliorare l’evoluzione della mente. Gli studi attuali confermano come il cervello possa incrementare il proprio potere imparando dai mondi virtuali.
E’ proprio in questo ambito che vedremo il reale valore dell’innovazione tecnologica.
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