Come da consuetudine, la rivista Forbes ci propone la classifica dei Paperoni del mondo dello sport, gli atleti che hanno incassato di più nell’ultimo anno solare. In questa graduatoria, si tiene conto degli stipendi, dei premi, dei bonus e delle varie sponsorizzazioni che ruotano intorno ai vari sportivi del pianeta.
Calcio e basket si confermano gli sport capaci di muovere più soldi, occupando le prime posizioni in questa graduatoria. Ma anche golf, tennis, football americano e automobilismo si piazzano in posti importanti, con almeno un loro “rappresentante” nella top ten.
Cristiano Ronaldo è lo sportivo più pagato al mondo nel 2017! Secondo la rivista Forbes, che ogni anno pubblica i guadagni dei 100 sportivi più “fortunati” del Pianeta, monitorando tutto, dalle squadre più preziose ai giocatori con i più alti guadagni, dalle migliori agenzie ai più grandi sponsor. E’ proprio il calciatore del Real Madrid a guardare tutti dall’alto verso il basso con ben 88 milioni di dollari (vengono presi in considerazione sia gli stipendi che i soldi ricevuti per premi, sponsorizzazioni, diritti di immagine).
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Non solo calciatori nella classifica
Ma quantificare il successo monetario non racconta la storia completa. Ad esempio, i Dallas Cowboys sono la squadra sportiva pro più preziosa al mondo , ora vale $ 4,2 miliardi con una sbalorditiva cifra di $ 700 milioni nella scorsa stagione. Cristiano Ronaldo è l’atleta più pagato al mondo , portando a casa $ 88 milioni. Nike è il marchio di abbigliamento sportivo più importante del mondo , con un valore di $ 28 miliardi e un fatturato di $ 30 miliardi annui. E la Creative Artists Agency batte tutte le agenzie sportive, con ben $ 290 milioni in commissioni massime. Quello che rende famosi Cowboys, Ronaldo, Nike o CAA, sono le relazioni commerciali che hanno in tutto l’ecosistema sportivo.
Che cosa sta guidando i numeri impressionanti nei loro bilanci?
I Cowboys hanno un enorme successo in gran parte perché schierano atleti superstar come Dez Bryant e hanno rapporti con alcuni dei marchi più importanti del mondo in Pepsi, Ford, AT & T e Bank of America.
Ronaldo guadagna così tanto perché ha un grosso contratto con il Real Madrid – del valore di $ 56 milioni lo scorso anno – e un gruppo di corporazioni disposte a sborsare oltre $ 30 milioni all’anno solo per essere associato a lui.
Nike è in grado di vendere annualmente scarpe da 20 miliardi di dollari perché è direttamente associata con alcuni dei più grandi nomi dello sport: Barcellona, LeBron James e NFL, per citarne solo alcuni.
E CAA ha costruito il suo successo sul roster di atleti più prestigioso del mondo delle agenzie sportive, vantando una formazione di Eli Manning, Drew Brees, Carmelo Anthony, Chris Paul, Julio Jones e molti altri ancora.
Queste sono quindi le relazioni necessarie e fondamentali nel mondo degli affari sportivi. Nella rivista Forbes, viene presentata una classifica dei soldi definitiva dello sport: indice FORBES SportsMoney. Qui vengono classificati 430 atleti, agenzie, marchi e team, tenendo conto sia del loro potere finanziario che delle loro relazioni influenti con gli altri nel mondo dello sport. Per creare la SMI, Forbes ha unito tutte le liste annuali di valutazioni di SportsMoney (squadre sportive, marchi, atleti, agenzie) e dati finanziari proprietari in un’unica classifica che riflette il loro successo monetario e il modo in cui i loro valori si influenzano a vicenda. La top 430 è davvero molto variegata.
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Dietro lo sport c’è solo business?
Ma allora dobbiamo realmente pensare che dietro lo sport ci sia solo un business? Che i soldi siano il vero motore dello sport? Che senza i soldi non ci sarebbe una delle più grandi passioni di molte persone? Beh, le opinioni sono tante e diverse ma il problema del rapporto tra denaro e sport è ancora irrisolto. Sono nate anche facoltà universitarie (Economia dello sport) per lo studio di questo aspetto e gli studiosi evidenziano, oggettivamente, come il rapporto sia molto stretto. Il giro di affari che si viene a creare è paragonabile a una piramide al cui vertice troviamo i grandi eventi rappresentativi come le Olimpiadi mentre alla base le piccole realtà sportive di appassionati e amatori.
Il denaro, tuttavia, non deve essere identificato come l’unica sorgente dello sport: ognuno di noi può, ad esempio, praticare un’attività in casa o in un parco gratuitamente. E ancora, l’aumento del tempo libero delle persone introdotto anche con la regolarizzazione dell’orario di lavoro ha contribuito alla diffusione della dedizione sportiva individuale. I veri danni causati dai soldi allo sport, d’altro canto, derivano dalle grandi concentrazioni di denaro e dalla cattiva gestione delle risorse. Vale a dire i semplici e purtroppo ricorrenti problemi come la corruzione, i conflitti di interessi, la concussione, in generale la malevola utilizzazione del denaro per privilegiare fini esclusivamente propri.
È sbagliato che in alcuni sport giri una quantità di denaro altissima mentre in altri quasi per niente. Nello sport non deve vigere la legge del più forte, non si può ‘mandare avanti’ uno sport piuttosto che un altro solo perché è più praticato e più seguito. Se tutti coloro che lavorano con e per lo sport lo vivessero come una vera passione, i discorsi sull’identificazione del mero business sarebbero infondati. Il denaro non sarebbe un problema perché servirebbe solo a sviluppare un mondo che ci ha regalato moltissime emozioni. I soldi non devono rovinare lo spirito sportivo. Lo sport è passione!