Piattaforma di crowdfunding pioniera, Ulule permette a progetti creativi, innovativi e dedicati al pubblico di testare la loro idea e di ingrandire e rinforzare la loro community. In 7 anni, Ulule è diventata la prima piattaforma europea di crowdfunding, con oltre 21.000 progetti finanziati, più di 1,9 milione di membri iscritti nel mondo e un tasso di successo quasi del 70%. Queste cifre sono il risultato di un lavoro di coaching personalizzato offerto ad ogni progetto, prima, durante e dopo la propria campagna.
Ulule ne ha fatta di strada, ampliando le proprie attività in molti Paesi europei (Italia compresa, in cui è attiva dall’anno passato con le sedi di Milano e Roma) e arrivando oggi a superare i 100 milioni di euro di raccolta, una cifra record. Ulule ha sede a Parigi con un team in continua crescita: attualmente dispone di uffici a Barcellona, Anversa, Milano, Montreal e Roma; questo per essere più vicina possibile ai creatori ed offrire loro massima chance di successo.
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Cosa fa Ulule
Ulule attraverso il proprio sistema di tutoring, fornisce un supporto unico e personalizzato ai progettisti, tale da permettere agli stessi di creare una campagna adatta ai propri bisogni e com una probabilità di successo maggiore rispetto a qualsiasi altra piattaforma al mondo.
Un impegno quotidiano che si concretizza in workshop ed eventi organizzati anche attraverso partnership e collaborazioni con i principali incubatori d’impresa italiani, quali Luiss Enlabs e PoliHub.
Musica, design, video, progetti d’imprenditorialità, fumetti, games, solidarietà partecipativa, social food, moda, tecnologia, civic: queste le principali aree di interesse coperte dalla piattaforma.
“In Italia c’è ancora molta confusione su cosa è il crowdfunding e quali sono le sue potenzialità. Noi vogliamo fare anche un’opera di educazione”: dice proprio così Fabio Simonelli, general manager della filiale italiana di Ulule, la piattaforma di crowdfunding reward-based nata in Francia nel 2010 e che da poco è sbarcata anche nel nostro paese. Due sedi, Milano e Roma, e dieci dipendenti con un unico obiettivo: «Diventare i leader del mercato nei prossimi mesi, spiegando meglio che cos’è il crowdfunding» continua Simonelli. «In Italia solo il tre per cento delle persone sa cos’è e che potenzialità ha questo strumento.
Per allargare il mercato è indispensabile che questo numero aumenti». Nel nostro paese infatti, nonostante ci siano sono oltre 80 siti su cui è possibile chiedere fondi per finanziare un progetto, la somma totale raccolta da quando esistono è di circa 90 milioni di euro: Ulule ha il più elevato tasso di successo di progetti finanziati al mondo. da sola, nei suoi 7 anni di vita, ne ha raccolti 74 e ha finanziato 17 mila campagne di successo, per un milione e mezzo di utenti in 200 Paesi. Lo spazio per crescere c’è, e la società francese punta in alto.
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Cos’è il crowdfunding e come funziona
Crowdfunding si può tradurre in italiano con l’espressione “colletta”, mentre “reward-based” significa che a ogni donazione corrisponde una ricompensa: si tratta quindi di una raccolta fondi che parte dal basso, in cui gli utenti sostengono un progetto e, in base alla donazione effettuata, ricevono una ricompensa variabile. I giganti del settore sono le americane IndieGoGo e Kickstarter: quest’ultima solo nel 2017 ha finanziato progetti per oltre due miliardi di dollari, e da quando è stata fondata ne ha portati al successo 120 mila – tra cui il finanziamento degli affreschi di William Kentridge sul lungotevere di Roma.
Così come Kickstarter, anche Ulule finanzia soltanto i progetti che sono riusciti a raccogliere la somma prefissata nei tempi stabiliti. La media delle donazioni è più piccola rispetto al concorrente americano, quattromila euro contro diecimila dollari: quasi doppia, però, è la percentuale di successo dei progetti, che per Ulule è del 67 per cento, mentre per Kickstarter si ferma al 35.
La differenza sta sicuramente in un bacino di utenti più piccolo, ma anche – secondo Simonelli – nell’attenzione che Ulule dà ai progettisti nel pianificare e seguire la loro campagna: «Tutti i progetti vanno online solo dopo un percorso molto attento di “coaching” individuale, in cui i progettisti vengono seguiti passo passo: dalla preparazione del video alla definizione delle ricompense, fino alla comunicazione».
Progetti e partnership ad oggi su Ulule
Tra le campagne oggi in corso su Ulule, si va dal finanziamento del festival del fumetto Ratatà di Macerata ai progetti del centro di produzione artistica mare culturale urbano di Milano, o ancora alla realizzazione di un documentario sulla filiera del disco in vinile (Vinilici). Ma non mancano i dispositivi tecnologici come Woolf – un apparecchio indossabile che segnala con una vibrazione gli autovelox o le curve pericolose ai conducenti – o quelli che hanno uno scopo umanitario, come Drop 99: un filtro portatile con attacco universale che permette di purificare l’acqua inquinata, cha nei paesi in via di sviluppo causa ancora milioni di morti ogni anno.
Le prossime idee saranno selezionate anche grazie alle partnership che Ulule ha stretto con due incubatori di startup: il Luiss Enlabs, associato all’università Luiss di Roma, e il Polihub, nato all’interno del Politecnico di Milano. “Senza il crowdfunding alcuni progetti interessantissimi non avrebbero mai visto la luce. Il messaggio che vogliamo far arrivare è che si tratta del mezzo migliore per aiutare le idee innovative ad avere successo”, ha detto direttore operativo di Ulule, Arnaud Burgot.
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