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Dolore cronico, la cura è il pacemaker high tech di Medtronic

Il problema del dolore cronico è una malattia che in Italia affligge soprattutto le donne, La maggior parte ha un’età che non supera i 50 anni e ne soffre una persona su quattro.

L’Italia infatti ha il triste primato di numero più alto di persone che soffrono di dolore cronico, dietro solo a  Norvegia e Polonia. Il problema non è solo fisico e debilitante, ma rappresenta un vero e proprio costo a livello socioeconomico e sanitario. Come? Pesando sul Pil per circa il 2,3%!

La questione è stata quindi affrontata in maniera professionale e competente, soprattutto in aiuto delle nuove tecnologiche in ambito sanitario.

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La tecnologia a supporto della medicina

Viviamo un’epoca in cui l’internet of things e il progresso scientifico fanno passi da gigante anche e soprattutto nella sanità, dove la tecnologia mette le proprie scoperte a servizio della ricerca e della medicina.

É grazie quindi ad un apporto high tech che si è potuto creare un dispositivo che ha del miracoloso: lo ha svelato Medtronic, presentando il suo nuovo sistema intelligente, lo ”stimolatore midollare impiantabile più piccolo del mondo”.

Si tratta di una sorta di Pacemaker anti-dolore, che scarica mini-scosse su misura per neutralizzare quel fastidioso e invalidante problema del dolore cronico. È dunque una terapia che gli addetti al settore definiscono antalgica e personalizzata, quindi modulabili sulle esigenze del paziente. La nuova piattaforma di Medtronic si chiama Intellis* e, oltre  questo dispositivo medico, include anche un applicativo di gestione della terapia cui si può accedere tramite tablet.

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Già disponibile in Italia

Questo sistema è già disponibile nel nostro paese e i vari vantaggi dalla neurostimolazione midollare, alle performance della batteria, alla programmazione avanzata ne fanno uno strumento innovativo e fondamentale.

Il pace-maker del dolore possiede inoltre misure molto piccole. Come funziona? Lo specialista descrive la neurostimolazione midollare in “stimolazione elettrica selettiva del midollo spinale tramite elettrocateteri impiantati nello spazio epidurale e connessi a un generatore di impulsi: un vero e proprio pacemaker del dolore. Siamo riusciti a effettuare l’intervento chirurgico di impianto in un minor tempo e, viste le ridotte dimensioni dello stimolatore, il posizionamento è stato più agevole e meno invasivo per la paziente. Niente fili o dispositivi collegati, solo wifi. E, ancora, minor ingombro e impatto psicologico. Sono questi i vantaggi evidenziati durante la fase di stimolazione provvisoria”. La tecnologia al servizio del benessere del corpo.

L’impianto avviene in due fasi, inoltre diminuisce i numero di controlli clinici e le medicazioni diventano semplici, senza rischio di prender infezioni”. Inoltre il Dott. Michele Sofia, Direttore del Dipartimento funzionale interaziendale di cure palliative e terapia del dolore dell’Asst Rhodense di Garbagnate Milanese spiega che l’aspetto più rivoluzionario del dispositivo: “ è la possibilità di ottimizzare il trattamento di neurostimolazione grazie ai report condivisi e consultabili. Il sistema utilizza funzionalità avanzate per monitorare e registrare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 l’attività del paziente, quale indice indiretto dell’efficacia del trattamento terapeutico di neurostimolazione midollare”.

In Italia i primi impianti, circa 15, sono stati eseguiti nei primi due mesi del 2018 all’ospedale generale regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), all’ospedale di Garbagnate Milanese, al Sant’Andrea di Roma, all’ospedale dei Colli di Napoli, al S.S. Annunziata di Chieti e all’Irccs Crob di Rionero in Vulture  a Potenza.

 
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