Il fintech, in Italia così come nel resto del Vecchio Continente, è uno dei settori più promettenti del vasto panorama dell’innovazione. Con questo termine, infatti, si intende il settore della tecnofinanza, ovvero delle nuove tecnologie applicate alla finanza tradizionale al fine di rendere più smart, immediati e semplici i servizi offerti agli utilizzatori finali. È proprio in quest’ottica che, da qualche anno a questa parte, sono nate moltissime startup della finanza 4.0 anche in Italia, alcune delle quali sono oggi realtà conosciute internazionalmente per l’innovatività dei servizi proposti agli utenti.
Prima di entrare nel dettaglio, però, un breve focus sul settore fintech nel Belpaese. Stando ai dati pubblicati da Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il 16% degli italiani nel corso del 2017 ha utilizzato servizi Fintech: in particolar modo, le preferenze vanno verso i Mobile Payment, Mobile Wallet e sistemi di strong authentication. Il 38% degli utenti delle banche è invece attivo da Pc mentre la percentuale di utenti attiva da Tablet o Smartphone è pari al 15%, ma la maggior parte degli istituti gestisce ancora allo sportello la clientela. Se l’Italia sembra essere ancora un Paese diviso tra i più tradizionalisti e i divoratori di tecnologie anche nel settore finanziario, il mercato internazionale fornisce una risposta molto più generalizzata, fornendo una panoramica globale dell’andamento della finanza 4.0. Tra il 2014 e il 2017, infatti, sono stati ben 25,7 i miliardi di dollari di finanziamenti investiti nelle startup Fintech mondiali, dato che non può che far capire quanto questo settore possa essere trainante per l’economia globale. Ma veniamo dunque all’Italia…
Satispay: gli startupper dei pagamenti via smartphone verso il milione di utenti
Una delle startup innovative più celebri del fintech in Italia è sicuramente Satispay, società del mobile payment fondata da Alberto Dalmasso insieme a Dario Brignone e Samuele Pinta. Satispay è stata la startup più finanziata nel 2017 nel Belpaese ma, anche per il 2018, i progetti sono molto ambiziosi: su Adnkronos, infatti, il CEO dell’azienda spiega “Stiamo lavorando su altre operazioni di finanziamento, con l’ottica di raccogliere nei prossimi due anni anche oltre 50 mln”. Con 260mila utenti attivi ogni mese e oltre 500mila transazioni, gli startupper di Satispay sono però pronti a veder letteralmente volare il valore della propria impresa: Dalmasso ha continuato infatti spiegando “Mi aspetto una Satispay matura a fine 2019 inizio 2020, quando ciascun utente farà circa 15 transazioni al mese con l’app”.
Moneyfarm: la gestione smart del patrimonio
Sebbene ne abbiamo già parlato, è impossibile non parlare di Moneyfarm quando si parla di startup del fintech italiano. L’azienda, ora attiva anche nel Regno Unito, propone una piattaforma che offre la possibilità ai propri utenti di gestire in modo smart il proprio patrimonio, anche con consulenza totalmente personalizzata. Con un team di oltre 90 professionisti e 150mila utenti attivi, Moneyfarm si è aggiudicata – per il terzo anno consecutivo – il premio Innovation of the Year ai British Bank Awards 2018. Alla base della giovane azienda c’è la volontà, da parte dei fondatori, di rendere più accessibile, smart e trasparente il settore finanziario grazie all’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione.
Axieme: la sharing economy nel settore assicurativo
Terminiamo infine con una realtà giovane ma che, anche grazie all’incubatore Magic Wand, ha ottenuto già grandi soddisfazioni. La startup offre un servizio che fa da tramite con le compagnie assicurative al fine di fornire assicurazioni attraverso il meccanismo del peer-to-peer.
Questo garantisce un risparmio agli utilizzatori finali, poiché l’acquisto dell’assicurazione viene fatto con un gruppo di persone che hanno esigenze simili. In questo modo i rischi vengono ripartiti e, se non accadano sinistri, si ottiene un rimborso.
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