All’interno del panorama dell’innovazione si sente sempre più spesso parlare di sistemi di Intelligenza Artificiale, indicati anche con l’acronimo inglese AI (Artificial Intelligence). Ma cosa sono e quali sono i settori di applicazione di questa tecnologia? Con il termine Intelligenza Artificiale si intendono tutti quegli algoritmi informatici che, se applicati ad un elaboratore (un PC) ma anche ad un device hardware o ad un software, consentono di ottenere prestazioni molto simili a quelle ottenute dall’intelligenza umana. Queste tecnologie di ultima generazione, per la loro natura, possono quindi essere utilizzare in moltissimi ambiti: dall’healthcare sino al marketing aziendale, per passare al settore manifatturiero. La costante richiesta di sistemi di questo genere, unita alla possibilità di applicazione in numerosi campi, ha fatto crescere a dismisura il valore di questo mercato: se nel 2017 questo settore ha toccato circa i 12 miliardi di dollari (con un incremento del 60% rispetto all’anno precedente), si stima infatti che nel 2020 il mercato dell’Intelligenza Artificiale arriverà a valere oltre 45 miliardi di dollari. Ma chi sono gli innovatori e le startup italiane che hanno fatto dell’AI il loro business? Ecco qualche esempio…
Horus: l’assistente indossabile per le persone con disabilità visiva
Saverio Murgia e Luca Nardelli nel 2014 hanno dato vita ad Horus, una startup innovativa che ha creato un omonimo dispositivo indossabile capace di diventare l’assistente perfetto per tutte le persone con disabilità visiva. Horus osserva la realtà, la comprende e la descrive alla persona, fornendo informazioni utili (attraversamenti pedonali, lettura di testi, riconoscimento di volti e di oggetti) in maniera discreta e al momento opportuno.
Sfruttando la conduzione ossea, l’udito della persona non risulta penalizzato (cosa che avverrebbe con l’uso di un auricolare) ed è possibile ascoltare le informazioni anche in contesti rumorosi. Horus è composto da due parti: la prima contiene i sensori visivi e di orientamento e si indossa come un paio di cuffie sportive, la seconda, da tenere in tasca o in una borsa, ospita la batteria e l’unità di elaborazione.
Indigo A.I.: gli startupper che automatizzano la comunicazione tra aziende e clienti
La startup Indigo A.I. propone invece una piattaforma di intelligenza artificiale che utilizza chatbot e machine learning per automatizzare la comunicazione con i propri utenti in chat. Grazie a questa tecnologia, le aziende potranno fornire assistenza e informazioni a tutti i tuoi clienti via chat in modo automatico, in realtime, ovunque essi si trovino e a qualunque ora. Non solo: attraverso le chat i clienti potranno altresì fare acquisti in semplicità. La startup Indigo A.I. si è aggiudicata CHATBOT CHALLENGE: Call for Innovation lanciata da Bricoman Italia insieme a Digital Magics. “Quello che facciamo noi, come startup, è creare il motore di linguaggio che fa parlare i bot. Applichiamo il machine learning ed “educhiamo” la macchina a capire cosa sta dicendo l’interlocutore” – aveva spiegato Gianluca Maruzzella in un’intervista al Sole 24Ore.
Unfraud: la startup che scova le frodi in tempo reale
Fondata nel 2014, Unfraud propone un sistema di rilevamento delle frodi online reso possibile dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il metodo è applicabile in diversi settori del business, da quello dei viaggi e delle vacanze sino a quello dei servizi finanziari. “Il nostro obiettivo è rendere il mercato online più profittevole per i merchant e più sicuro per gli acquirenti. Unfraud è una piattaforma che si adatta al modello di business di qualsiasi organizzazione. La piattaforma, anche senza un layout predefinito, è in grado di collezionare per ogni evento migliaia di dati reali, consentendo ai clienti di scegliere soltanto le funzionalità di cui hanno bisogno. Per questo puntiamo, a breve, a entrare nel mercato internazionale” – aveva raccontato Armando Monaco a InsuranceUp.
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