Sempre più persone richiedono un contatto tra il mondo della Sanità e quello della Tecnologia, che sia efficiente e soprattutto informatizzi i servizi vigenti, ma che allo stesso tempo protegga in modo adeguato la privacy. Dopo il recente scandalo di Cambridge Analytica, gli utenti stanno attenti soprattutto a come e dove verranno utilizzati i propri dati personali.
Quindi, vista questa esigenza, più che sentita dalla comunità, è nata Cybersecurity, il primo gruppo di studio a livello nazionale, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. É stato creato al fine di costruire un sistema di sicurezza che protegga i dati informatici nel servizio sanitario.
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Innovazione e sicurezza
Questo gruppo di ricerca è stato coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, conosciuto come Iss, e nato da un’iniziativa congiunta del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali e del Centro Nazionale di Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica.
Cybersecurity vanta anche la collaborazione con la Polizia postale e delle Comunicazioni, oltre alla presenza di molti esperti che danno il loro contributo.
A tal proposito si è esposto in maniera più esauriente, il direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali Francesco Gabbrielli:
“Per consentire il pieno sviluppo nel sistema sanitario italiano di servizi basati sull’uso coordinato e sicuro delle tecnologie digitali è di primaria importanza proteggere i dati sanitari dei cittadini in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il gruppo studierà strategie specifiche per migliorare costantemente la difesa delle strutture sanitarie da attacchi informatici di varia natura e si occuperà anche di definire adeguati e aggiornati sistemi di formazione per le professioni sanitarie“.
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Salvaguardia del paziente
Anche il Direttore del Centro nazionale di Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica Mauro Grigione si espone sull’argomento, dichiarando:
“Norme e regolamenti ci sono e l’ISS lavora da anni per migliorare la gestione del rischio, tuttavia risulta ancora insufficiente la consapevolezza di quanto siano importanti i comportamenti nell’usare i dispositivi connessi in rete, per la salvaguardia dell’atto medico e dei dati dei pazienti“.
Così, la soluzione adeguata sembra essere proprio la ricerca e il Gruppo Studi Cybersecurity può fornire la risposta adeguata: ”E’ opportuno dedicare le maggiori attenzioni alla ricerca di soluzioni di cybersicurezza adeguate al livello attuale della minaccia globale, in un momento storico, peraltro, nel quale il numero degli attacchi informatici fa registrare un netto incremento su scala mondiale”, le parole del direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni Nunzia Ciardi.