Un’auto di Uber è rimasta bloccata su una delle numerose scalinate che caratterizzano la città di San Francisco.
Certo, il fatto non è grave come la notizia della donna uccisa in Arizona da un auto a guida autonoma della compagnia. Fatto sta che la scena è stata comica, a dir poco esilarante per coloro che si trovavano nei pressi dell’accaduto. Il tutto è successo mentre un autista in servizio scortava due passeggeri a poca distanza.
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La colpa? Tutta della App di Uber
Il tragitto inizialmente è stato tranquillo, salvo poi incappare in questo strano incidente, che ha praticamente bloccato la vettura sulle scalinate, rendendo impossibile procedere in avanti.
L’autista ha infatti dato la colpa alla app di navigazione della stessa compagnia Uber, affermando di aver seguito le indicazioni senza pensare alle conseguenze.
Le scale possono anche rappresentare un’alternativa valida agli ascensori se si soffre di claustrofobia, o alle scale mobili se si ha voglia di camminare, ma in questo caso il responso è unanime: la scelta è stata del tutto sbagliata! Naturalmente, dopo aver fatto questa mossa estremamente imbarazzante, la prima cosa che ha fatto il guidatore di Uber è stato dare tutta la colpa al sistema di navigazione discolpandosi completamente.
Chi si è trovato nei pressi dello strano incidente afferma che è vero, risulta un po’ difficile uscire da questo particolare parcheggio con la macchina, ma sicuramente dirigersi verso la scalinata sembra una mossa tanto azzardata quanto pericolosa.
Tanto più se si considera che Uber è in questo momento sotto l’attenzione mediatica di mezzo mondo per quanto successo a Tempe.
La posizione ufficiale della compagnia è quella secondo cui l’autista stava effettivamente utilizzando l’app al momento dell’incidente e che trasportava due passeggeri. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, né ci sono state conseguenze spiacevoli. L’unico forse che ne ha sofferto è stato l’ego dell’autista, che in quel momento stava per passare a prendere un terzo passeggero, che avrà dovuto prendere un altro mezzo e percorrere una strada alternativa.
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Altri incidenti simili
Questo non è però il primo caso in cui l’autista dà la colpa dell’incidente all’app, cercando appunto una discrepanza tra ciò che vedeva sullo schermo e quello che c’era effettivamente davanti a lui in termini di via percorribile.
Esistono altri casi più noti, come quello della donna che ha preferito seguire le istruzione del navigatore andando a guidare direttamente in un lago.
Sicuramente la fiducia nelle nuove tecnologie è una cosa positiva, ma un po’ di sale in zucca al momento giusto serve in modo altrettanto appropriato, soprattutto se si tratta di proteggere la nostra stessa vita.