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4 modi per migliorare le tue competenze strategiche

Qualcuno ti ha mai osservazione tipo: “devi essere più strategico?”. Ricevere una critica costruttiva non fa mai male ma essere invitato a diventare più strategico non suona benissimo ed è piuttosto frustrante. Se provi a chiedere delucidazioni è probabile che ti venga detto che devi pensare le cose più in grande….devi imparare a guardare oltre! Ma cosa significa?

In effetti avere un approccio strategico nel lavoro suona come una cosa molto importante ma non è cosi immediato capire dove sono le lacune.

Le capacità strategiche non sono solo necessarie in posizioni manageriali ma sono importanti a tutti livelli, sono una skill che viene richiesta sempre in qualsiasi “job description”, magari non in modo esplicito.

Ignora l’importanza di questo e ti vedrai sbarrata la strada verso una promozione!

Una volta accettato il fatto che è fondamentale possedere competenze strategiche nel lavoro, focalizzati sulle quattro abilità essenziali per dimostrare il tuo valore.

1. Conoscere: osserva e scova i trend

Capita spesso al lavoro di non guardare oltre perché si è troppo presi a sbrigare l’enorme mole di lavoro che si accumula. Si adotta una modalità “a capo chino” sul computer e non si alza mai la testa per osservare i trend interni ed esterni. Ci si perdono quelle informazioni chiave che servono a focalizzarsi, a stabilire le priorità e a diventare maggiormente pro-attivi nella risoluzione dei problemi che impediscono di velocizzare i propri processi. Si utilizza un approccio “transazionale” cercando di svolgere una mansione dopo l’altra e non ci si sofferma a delineare una strategia, per l’appunto, per ottimizzare al meglio le caratteristiche del proprio ruolo.

Per acquisire una mentalità strategica è necessario capire il contesto del mercato in cui si opera, i trend e gli indicatori che lo regolano. Un apprezzamento intellettuale dell’importanza di cercare o osservare i trend non basta, è necessario:

  • Fare in modo che esplorare e sintetizzare i trend interni diventi una routine giornaliera. Ad esempio prestare attenzione alle problematiche che si presentano di frequente nella tua organizzazione, non solo riguardanti te stesso ma anche i tuoi colleghi.
  • Essere proattivi dialogando con colleghi e partner del tuo settore per comprendere il loro punto di vista sul mercato di riferimento. Confrontare le tue conclusioni all’interno del tuo network.
  • Comprendere le informazioni e le prospettive che la tua funzione aziendale produce nell’ecosistema aziendale e definire l’impatto che hanno sulla strategia aziendale complessiva.

Se ti occupi di controllo di gestione, valuta quanto la qualità e rapidità di esecuzione delle mansioni che svolgi impattano sui tuoi clienti interni, quindi, sul mercato esterno.

2. Pensare: non esitare a chiedere

Se pensi di aver capito i trend e le problematiche che influenzano la qualità del tuo lavoro, allora puoi far pratica e porti la classica domanda di strategia: “Come posso espandere ciò che prendo in considerazione?”.

Farsi delle domande riflettendo bene sulle risposte, che devono essere basate sui sopra citati trend, è tipico del pensiero strategico. A volte la tua precedente esperienza o anche le tue vicissitudini personali possono darti un unico punto di vista che ritieni strategico ma che, in realtà, è un punto di vista miope. Diventando più curioso e guardando le cose da angoli diversi puoi ridurre la miopia e considerare più possibilità e più approcci, riuscendo anche a vedere i diversi potenziali risultati.

A titolo esemplificativo, tornando all’esempio di un responsabile del controllo di gestione che deve fornire degli indicatori di produttività degli agenti di vendita al Direttore Commerciale, è necessario che si chieda come questi indicatori impatteranno sull’azienda nel primo anno e come sarà il nuovo scenario dopo tre anni.  E poi, “quali sono i segnali che mi fanno capire che c’è una forte possibilità che la produttività complessiva sia sotto le aspettative?”, “qual è il modo migliore per far capire la situazione al cliente interno affinché prenda provvedimenti?”. E ancora “i risultati che fornisco sono effettivamente in grado di supportare gli obiettivi dell’organizzazione?”. Farsi questo genere di domande condividendo le considerazioni con colleghi più senior è un processo che aiuta a creare la percezione che il report è stato pensato strategicamente.

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3. Parlare: Assumi un tono strategico

I cosiddetti “strategic thinkers” sanno anche utilizzare i corretti codici di comunicazione verbali. Prioritizzano e mettono in sequenza i proprio pensieri. Strutturano il linguaggio scritto e parlato in modo da aiutare chi ascolta a focalizzare gli aspetti centrali del messaggio.

Tendono a sfidare lo “status quo” e invitano i propri interlocutori a chiarire sempre le allusioni nascoste. Gli strateghi riescono a guidare le persone nei meandri dei loro processi di identificazione dei problemi e riescono a generare una comprensione comune alfine di inquadrare le scelte strategiche.

Se tutto questo suona complesso è perché effettivamente lo è, eccome. Ma ci sono modi per acquisire queste competenze:

  1. Struttura meglio la tua comunicazione verbale e scritta. Raggruppa e ordina in modo logico i principali punti cercando di mantenere la sintesi.
  2. Sollecita la tua audience focalizzando sugli argomenti davvero importanti, in modo tale che siano preparati a interagire ad un livello conversazionale superiore e non solo sui dettagli tattici.
  3. Fai pratica fornendo la risposta prima, invece di cercare di giustificare la tua opinione.

Il nostro amico responsabile del controllo di gestione, capendo che non stava dando l’impressione di essere strategico, ha iniziato a cambiare il proprio modo di comunicare. Prima ha innalzato il livello delle proprie discussioni con il Direttore Finanziario, lasciando gli argomenti tattici alle email. Poi ha trovato un paio di aree davvero strategiche su cui focalizzarsi per affrontare determinati problemi ben circoscritti a livello di Top management. E grazie a ciò si è conquistato un invito ad un’assemblea del consiglio di amministrazione per fornire approfondimenti sulla tematica strategica da lui identificata.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personale4. Agire: Creati lo spazio per pensare ed abbracciare il conflitto

All’inizio del suo lavoro, il nostro responsabile del controllo di gestione aveva un agenda molto piena e correva da un meeting all’altro. Poi ha capito che sarebbe stato impossibile contribuire alle strategie senza riflettere sui problemi e senza ponderare le opzioni.

Riconobbe che non stava portando valore aggiunto per  facilitare l’implementazione delle strategie aziendali ed quindi iniziò a valutare i proprio task basandosi sull’urgenza e l’importanza degli stessi. Terminò di accettare meeting non rilevanti e prese a bloccare dei momenti sul calendario per dedicarsi a pensare. La piantò di sentirsi in colpa pensando alla domanda:  “sto davvero rendendomi utile quando mi fermo per pensare?”

Dopo un po’ iniziò a far pratica con nuove competenze chiave. Imparò a alimentare il dibattito accettando le sfide senza che sfociassero in discussioni personali. Oggi riesce benissimo a focalizzarsi sui temi e non sulle persone,  anzi, accetta di confrontarsi con i colleghi per affinare il proprio pensiero. A gestire l’ambiguità che viene fuori quando inizi a fare tante domanda. A chiarire i propri criteri decisionali per mettersi in grado di agire anche in caso di imperfezioni nelle informazioni a disposizione.

La strada per costruire le tue competenze strategiche è irta di ostacoli. Inizialmente potresti sentirti come se stessi calciando la sabbia nel mare. La tua visione può diventare sfuocata se non impari a gestire le sensazioni che si generano quando inizi a mettere in discussione le tue stesse assunzioni. Gradualmente inizierai a sentirti a tuo agio gestendo i conflitti e soddisfacendo le tue curiosità. Quando la polvere si adagia, sarai felice di sentirti in grado di contribuire ad un livello più alto e sarai lieto di esserti preso il rischio.

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