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Editouch è il tablet che supporta lo studio dei bambini dislessici

Si fa un gran parlare dei bambini di oggi: super brillanti, iper stimolati, i cosiddetti “nativi digitali” sempre attorniati dalle nuove tecnologiche, presenti nelle loro vite 24 h su 24 fin dai primissimi giorni di vita. Persino l’ingresso a scuola è supportato da insegnanti social e aggiornatissime sulle nuove tecnologie, che incoraggiano i bambini stimolandoli attraverso dispositivi appositamente creati per loro.

Dal canto loro i piccoli si dimostrano già esperti informatici in tenera, prendendo presto confidenza con i nuovi mezzi e crescendo con la predisposizione verso superficie touch e comandi vocali.

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Il tablet innovativo

Ma se un bambino presenta un disturbo della crescita, la tecnologia può correre in aiuto? La risposta affermativa l’ha portata l’ingegner Marco Iannacone. 

Suo figlio, affetto da DSA (disturbo specifico di apprendimento), conosciuta come dislessia, è stato la spinta per creare un progetto tecnologico appositamente studiato per la specificità di questi casi.

L’ingegnere era insoddisfatto dei metodi adottati, ma sopratutto delle soluzioni che il mercato offriva. Forte delle sue competenze e ansioso di aiutare il proprio bambino, si è dato da fare alla ricerca di un supporto valido e differente.

Editouch cos’è

Alla fine ce l’ha fatta, tanto che la sua invenzione viene oggi applicata a 400 studenti in ben 8 scuole della provincia di Roma.

Marco Iannacone si è basato sulle proprie competenze professionali, ma soprattutto sui problemi di apprendimento riscontrati nel figlio, che presentava molte difficoltà nello studio.

É nato così Editouch, un tablet appositamente dedicato agli studenti dislessici e utile in generale per tutti i bambini che soffrono di problemi di apprendimento.

L’ingegnere ha così potuto constatare che il suo metodo funzionava e suo figlio faceva davvero progressi degni di nota. Il passo successivo è stato quello di creare una startup finalizzata ad allargare l’utilizzo della sua invenzione a chiunque ne avesse necessità.

I ragazzi dislessici non hanno problemi intellettivi. Se sono resi consapevoli del motivo delle difficoltà che incontrano e sono messi nelle condizioni di poterle superare, acquisiscono fiducia e autostima e così possono completare con successo il percorso di studi e inserirsi nel mondo del lavoro come qualsiasi altro studente. Vi sono importanti esperienze nell’uso della didattica digitale nelle nostre scuole. Perché non metterle a fattor comune, definendo una o più linee metodologiche e un kit minimo di funzionalità che gli strumenti digitali devono avere? I bimbi dislessici hanno bisogno di strumenti realmente educativi e non di prodotti ludici convertiti. Sono sicuro di non essere l’unico che sarebbe ben contento di dare dei suggerimenti sulla base della propria esperienza”, afferma Marco Iannacone.

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La startup Digitally Different

Dal nome si comprende subito la volontà di fare la differenza: Digitally Different è stata applicata a 400 studenti della realtà romana per capire se anche un contesto meno moderno di quello milanese potesse accogliere un’innovazione di tale rilevanza.

Detto fatto. Il progetto ha avuto successo anche lontano da “casa”, ragion per cui l’ingegner Iannacone ha ottenuto la prova scientifica che quel che andava bene per suo figlio poteva aiutare moltissimi altri bambini in  difficoltà.

Editablet ha quindi le seguenti caratteristiche: è migliore rispetto ad un classico pc, in quanto possiede maggiore capacità intuitiva e interattiva. I bambini che lo utilizzano hanno un approccio più rilassato e diventano più autonomi rispetto all’esecuzione delle mansioni scolastiche da svolgere. Infine la nota European SchoolNet, all’avanguardia in ambito di insegnamento, ha segnalato l’Editouch come un vero e proprio esempio di didattica inclusiva per tutti i bimbi affetti da DSA e BES. 

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