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Fattorie verticali, già pronti i mercati in Italia

Un mercato già pronto e con dimensioni importanti per quelle che possono rappresentare una soluzione rivoluzionaria per la produzione primaria di cibo. Parliamo delle fattorie verticali, che saranno protagoniste di AquaFarm a Pordenone Fiere il 26 e 27 gennaio.
Ad aprire la sessione dedicata alle fattorie verticali sarà proprio il creatore del concetto, Dickson Despommier, secondo cui  basterebbero 50 edifici di 30 piani con base di mezzo isolato dedicati al vertical farming, per  garantire alla popolazione di New York il 50% del fabbisogno di proteine.
Sebbene questo sia un obbiettivo ancora lontano, ciò che rende particolarmente attrattive le fattorie verticali è che esistono già mercati pronti ad accogliere i loro prodotti.

I mercati italiani delle fattorie verticali

In Italia sono quattro i mercati già esistenti, per un valore complessivo  di oltre un miliardo di euro:

  • IV Gamma
  • piante aromatiche
  • piante officinali e farmaceutiche
  • varietà prive di sostanze allergeniche

Il primo e più consistente mercato è rappresentato  dalla IV Gamma: ortaggi  e verdure crudi già tagliati e confezionati pronti per il consumo.
Un settore che lo scorso anno ha superato in Italia i 750 milioni di euro e i 3 miliardi nei primi cinque paesi europei. La maggior parte dei consumi è concentrata nelle aree metropolitane,  anche in periodi “fuori stagione”.
Fra i parametri più importanti da monitorare nei prodotti pronti all’uso e mangiati crudi, i nitrati (derivanti da eccesso di  concimazione) e la qualità sanitaria (pulizia, residui di pesticidi e anticrittogamici, oggetti  estranei).
Le tecniche di coltivazione utilizzate nelle fattorie verticali, cosiddette “senza  suolo”, come idroponica e aeroponica, sono considerate ideali per garantire il rispetto di questi parametri, consentendo rese alte, riduzione del consumo d’acqua e nutrienti, eliminazione di anticrittogamici e pesticidi e all’automazione.
fattorie-verticali

Il secondo mercato, dove i consumi annuali raggiungono un valore di circa  20  milioni di euro, è quello dalle piante aromatiche. Settore in cui è rilevante la quota di importazione, che potrebbe essere diminuita grazie alla coltivazione nelle fattorie verticali. Queste ultime, per esempio, sono ideali per  coltivare il fiore dello zafferano: è infatti stato messo a punto  metodo in idroponica che permette due raccolti l’anno, grazie all’isolamento della pianta dall’ambiente esterno.
Le piante officinali e farmaceutiche costituiscono il terzo mercato per le fattorie verticali. Analizzando il caso delle piante per uso farmaceutico ed erboristico,  vediamo come la  coltivazione idroponica o aeroponica in vertical farm permette, oltre a maggiori rese,  anche la riduzione al minimo della contaminazione da agenti estranei e il controllo della  crescita della pianta e della produzione dei complessi utili.
Inoltre le fattorie verticali permettono di coltivare varietà che crescono con difficoltà in Italia o che non crescono affatto. Così come consente, ottimizzandola, la coltivazione di varietà  “delicate” come la marijuana terapeutica.
Appena nato ma con potenzialità di espansione il quarto mercato, quello delle specie vegetali che, se coltivate in modo controllato, risultano prive di sostanze allergeniche. Un esempio  già in produzione  in Italia è quello del pomodoro coltivato in idroponica e privo di metalli pesanti, come il nickel.

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