Le auto elettriche rappresentano da sole circa l’uno percento del mercato automobilistico statunitense ma, negli ultimi tempi, la percentuale potrebbe cambiare visto che sono in arrivo grandi somme dai governi per promuovere proprio i veicoli elettrici.
La scorsa settimana gli stati di California, New York e New Jersey hanno annunciato importanti investimenti per i veicoli elettrici, in particolare per le opzioni di ricarica rapida, le ricariche a domicilio ed altre infrastrutture di ricarica.
In California verranno investiti circa 738 milioni nei prossimi cinque anni, volti ad espandere la rete di ricarica dello stato per auto personali, camion elettrici e altri veicoli più grandi.
Il programma EV di New York sta portando invece 250 milioni di dollari per 200 caricabatterie veloci su strade e città, oltre a 400 stazioni di ricarica pubbliche in parcheggi, aeroporti e stazioni ferroviarie.
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Il piano di investimenti
Nel New Jersey ad esempio c’è un grosso piano: la società di servizi statali sta investendo 300 milioni di dollari per costruire le 200 stazioni di ricarica dello stato in una rete da 50.000 abitanti. Dove? Nei quartieri, nei parchi, negli uffici e lungo le strade principali. Si spera che i circa 16.000 veicoli elettrici del New Jersey si espanderanno fino a diventare 275.000 nei prossimi sette anni.
Lo stato del New Jersey sta anche esaminando la legislazione per costruire 600 nuove stazioni di ricarica entro il 2020 e fornire incentivi per i nuovi conducenti di veicoli a emissioni zero.
Questi cospicui incentivi per l’elettrificazione e la mobilità elettrica hanno più rilevanza anche perché i grandi operatori del settore stanno ottenendo più soldi grazie all’opzione del carburante alternativo.
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L’esempio di Fiat Chrysler
Fiat Chrysler è l’ultima di molte aziende automobilistiche a fissare obiettivi “aggressivi” per i veicoli elettrici, dimostrando che l’industria automobilistica sta scommettendo anche proprio su fonti alternative al carburante: non sono infatti solo i governi attenti al problema delle emissioni e che quindi cercano di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra: oramai anche il mondo delle automobili va verso quella direzione.
Venerdì scorso l’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, ha dichiarato che nel gruppo automobilistico sarebbe disposto a spendere più di 10 miliardi di dollari per costruire una parte elettrica più robusta ed efficiente rispetto alla produzione attuale, e una grossa fetta del budget di circa 52 miliardi verrà stanziata per i prossimi cinque anni. Tutte le jeep della compagnia saranno elettriche entro il 2022 e il costruttore automobilistico avrà quattro SUV completamente elettrici. Tutto sommato, ciò porterà la produzione ad un totale di 30 veicoli ibridi o completamente elettrici nei prossimi quattro anni.
I piani di Fiat Chrysler seguono quelli di un elenco crescente di case automobilistiche come la Volvo, con piani specifici per far diventare la produzione completamente elettrica a partire dal prossimo anno. Proprio la General Motors vorrebbe ottenere 20 veicoli completamente elettrici già disponibili nel 2023.
Non si tratta di un fatto solo ambientale: queste aziende sono consapevoli che la domanda di veicoli elettrici sta aumentando notevolmente. Solo il mese scorso, l’American Automobile Association ha rilevato che il 20 percento (con aumento del 5% rispetto all’anno precedente) degli americani desidera la prossima auto ad alimentazione elettrica.
E se a Elon Musk piacerebbe che quei 50 milioni di americani comprassero tutti Tesla, grazie al sostegno del governo, i benefici fiscali e l’aumento dei prezzi del gas, sempre più aziende potrebbero offrire un’alternativa elettrica ai veicoli a carburante.