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Mobilità innovativa: il Bike sharing, quanto è davvero ecosostenibile

Le aziende di bike sharing, nelle grandi città di tutto il mondo, stanno registrando un successo senza precedenti.

Basta un’app, e prenotando un biciclo, si può pagare tranquillamente mentre si è in sella. Il trend è fortissimo e soprattutto nelle metropoli cresce il numero di persone che si affida a questo mezzo per andare a lavoro, fare un po’ di attività fisica o semplicemente spostarsi da un luogo all’altro godendosi l’aria aperta.

Dove sta dunque il problema, se ce n’è uno? La questione è forse cosa sta dietro alla cura dei veicoli.

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Manutenzione e trasporto

Dietro le quinte le aziende in questione inviano quotidianamente squadre di camion, furgoni e persino tricicli per riparare, e allo stesso tempo mantenere e “riequilibrare” le biciclette. Questo termine fa parte del settore industriale e indica la volontà di assicurarsi che le biciclette non siano tutte raggruppate insieme oppure poste troppo lontano dai potenziali ciclisti, ma che vengano adeguatamente disposte per soddisfare ogni necessità dei clienti. Ecco quindi che entra in gioco il software per tracciare la posizione di ogni bicicletta, come il comportamento degli utenti che la utilizzano.

La piattaforma di bike sharing OFO ha recentemente annunciato una partnership a lungo termine con Enterprise, stretta al fine di utilizzare i suoi camion e i suoi furgoni per trasportare biciclette che necessitano di riparazioni, di un nuovo pneumatico o di una posizione più adeguata.

Ebbene, la risposta del pubblico è positiva: il servizio si sta già diffondendo in alcune città degli Stati Uniti come Seattle, Dallas, Phoenix, San Diego e Los Angeles. OFO gestisce già il servizio in più di 30 città americane.

Solo questo semplice cambiamento (la collaborazione con Enterprise) nel modo in cui l’azienda mantiene un gruppo di 40.000 biciclette (compresse le biciclette elettriche appena rilasciate, complete di assistenza tecnica per una più facile pedalata) dovrebbe portare alla cifra di 1 milione di dollari di risparmi annuali.

“Ogni città, infatti, ha il suo trattamento specializzato per massimizzare l’efficienza”, afferma il portavoce di OFO Eric Smith.

Ad esempio: in una città come Seattle, le biciclette sono poste in cima alle colline, mentre a San Diego sono situate nel centro della città e si spostano verso la spiaggia nel corso della giornata.

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L’esempio di Lime

L’azienda di bike sharing Lime sta già testando nuovi furgoni di un verde brillante. Caen Contee, cofondatore di Lime e vicepresidente marketing, ha dichiarato in una telefonata che con i dati di percorso e i dati utente registrati, Lime può utilizzare il cosiddetto “comportamento predittivo” per posizionare al meglio le proprie bici, anche considerando ad esempio l’ora di punta, il giorno della settimana, se ci sono eventi in programma, e il flusso dei pendolari.

Cerchiamo davvero di impedire che la nostre emissioni di carbonio crescano“, ha affermato Contee. “Il nostro obiettivo è trovare le opportunità offerte dalla tecnologia e rendere sempre più efficienti i nostri servizi”. Contee non parla solo delle biciclette classiche, ma anche delle biciclette elettriche e degli scooter elettrici. Lime sta inoltre testando tricicli elettrici a Berlino. Questi ultimi sono attaccati ai rimorchi, quindi le squadre operative possono caricare le biciclette e portarle via. Infine, lo scopo prefissato di  Contee è quello di trasformare i suoi furgoni in camion elettrici.

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L’esempio di Jump

Anche Mark Miretsky, direttore generale di Jump (azienda di bike sharing che è stata acquisita da Uber all’inizio di quest’anno) ha parlato dell’implementazione di veicoli elettrici e tricicli elettrici con rimorchi. D’altra parte la manutenzione e il trasporto sono all’ordine del giorno per chi si occupa di condividere veicoli elettrici.

In questo momento, Jump sta utilizzando furgoni non contrassegnati per trasportare le proprie e-bike rosso brillante, e al tempo stesso utilizza i dati per servire le aree in cui le persone aprono l’app in cerca di biciclette. Praticamente sono in grado di seguire tutte le bici in tempo reale, anche perché ogni conducente può consultare i dati sul proprio telefono.

Più intelligente sei, meno costi sostieni, e più green puoi essere“, ha detto Miretsky. Utilizzando gli strumenti di instradamento, i conducenti raccolgono le biciclette in modo estremamente efficiente. Non c’è tempo, energia o denaro da sprecare. Questi sono solo alcune esempi. Le biciclette devono rappresentare una risorsa alternativa valida, e tutto ciò che sta dietro la loro organizzazione deve diventare quanto più sostenibile possibile.

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