Un amore a tempo determinato, come certi contratti che i giovani italiani conoscono loro malgrado molto bene. Quella tra Cinque Stelle e Lega è un’alleanza che pare destinata a finire pochi mesi dopo la sua travagliata genesi. Il conto alla rovescia è partito e non sarà nemmeno così lungo: un mese, questo il termine ultimo sul quale ragiona Matteo Salvini, deciso a staccare la spina al governo e tornare alle elezioni. I sondaggi, d’altronde, sono talmente belli da non sembrare veri agli occhi del numero uno del Carroccio, con la Lega in continua ascesa e ora sopra alla soglia del 30%. Il leader leghista lo sa bene, tanto da essersi lasciato sfuggire una frase emblematica, riportata sulle pagine del Giornale da Minzolini in queste ore: “Io con i Cinque Stelle ci sguazzo”. Consapevole della sua forza, Salvini ha rotto gli indugi e ha scelto di agire. Subito.
Ecco, allora, Berlusconi pronto a tendere la mano alla Lega, per dar vita a un partito unico del centrodestra guidato da Salvini e andare a elezioni anticipate. Presto, prestissimo: l’idea è quella di farle coincidere con le prossime europee fissate per la fine di maggio 2019. Silvio salverebbe così le aziende di famiglia, Matteo vedrebbe riconosciuta la sua leadership a quel punto incontrastata. A rompere le uova nel paniere ai due, più che un Pd ancora alle prese con i suoi demoni interiori, potrebbe essere a questo punto solo un nuovo soggetto di centrodestra, pronto a sfidare il duo Salvini-Berlusconi sullo stesso lato della barricata.