Gelo nella Lega e nel governo italiano: uno stretto collaboratore di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, avrebbe avuto contatti con i mercenari filorussi che combattono in Donbass. Il portale di news BuzzFeed lancia una vera e propria bomba. Dal canto nostro è doveroso premettere che al momento non c’è nessuna indagine in corso nei confronti di Salvini, tuttavia i contenuti di alcuni documenti consultati dal sito buzzfeednews risultano essere decisamente inquietanti. Parliamo di temi che scottano davvero e che vedono come protagonista Gianluca Savoini, definito da molti uno ‘sherpa’ di Matteo Salvini (è stato suo ex portavoce ed è stato firma storica de La Padania) specialmente per i rapporti con la Russia di Vladimir Putin, e ha accompagnato l’attuale ministro dell’Interno italiano nei suoi recenti viaggi in Russia, soprattutto quello del marzo 2017 in cui il leader della Lega ha stretto un accordo con il partito di Putin. Savoini, dunque, avrebbe dei legami con le milizie filo-russe e neonaziste che hanno combattuto nel Donbass, in Ucraina, nella guerra tra questo Paese e, appunto, la Russia.
Secondo alcuni documenti giudiziari consultati da BuzzFeed, dunque, Savoini avrebbe avuto dei contatti con almeno una delle dieci persone che, secondo le tesi della magistratura, avrebbe reclutato dei mercenari per andare a combattere nel Donbass dove, dal 2014, è in corso una lunga guerra di posizione tra milizie contrapposte, una delle quali fedele a Putin. L’indagine, partita dalla procura di Genova, punta il dito proprio sui reclutatori, per cui si ipotizzano una serie di accuse tra cui reclutamento, formazione e finanziamento di mercenari stranieri nell’Ucraina orientale, lotta accanto agli estremisti filo-russi e nazionalisti nella regione.
Nell’ambito dell’inchiesta sono già state arrestate sei persone, vicine ad ambienti dell’ultradestra, mentre altre quattro risultano ancora indagate. Ecco come si arriva, dunque, al nome di Gianluca Savoini? Qual è il ruolo dell’associazione “Lombardia-Russia”? Il legame tra Savoini e una delle persone indagate dalla procura di Genova è stato accertato, ma – secondo la versione fornita dallo stesso Savoini via mail – sarebbe stato sporadico e legato a una singola occasione: “Ho seguito la fase finale della pubblicazione del volume sul filosofo ultranazionalista russo Aleksandr Dugin al quale una di queste persone stava lavorando, ma il tutto si è concluso lì”.
Savoini è presidente dell’associazione Lombardia-Russia, la cui attività è pubblica. Sugli account Facebook dell’associazione si inneggia all’autodeterminazione dei popoli, al nazionalismo, con toni anche piuttosto battaglieri. Inoltre, Savoini ha accompagnato Matteo Salvini nel suo viaggio in Russia del luglio 2018.
Come raccontato dal Washingtonpost, tutto questo emerge dall’accordo di Manafort (che si è dichiarato colpevole) con Muller per il Russiagate. “Dichiarandosi colpevole, Manafort ha accettato di sapere che gli è richiesto dalla legge di dichiarare pubblicamente che un partito politico ucraino filo-russo stava pagando lui e la sua scuderia di lobbisti, che comprendeva ex leader di Austria, Polonia e Italia”.
A questo punto, BuzzFeed si chiede come questi presunti legami, indicati all’interno delle carte della procura, non sollevino ulteriori dubbi sui rapporti tra l’attuale governo italiano, di cui Matteo Salvini che aveva e ha in Savoini uno stretto collaboratore e un convinto sostenitore, e la Russia e, in generale, sulla politica estera del nostro Paese… La bomba è lanciata, adesso si attendono ulteriori sviluppi.