Era ora, anche l’Italia si sta civilizzando. Il matrimonio è il coronamento di un sogno d’amore e protagonisti di questa storia sono Paolo e Nunzio. Un amore che va avanti da tre anni a San Rufo, un piccolo paese del Vallo di Diano. Paolo, carabiniere di professione, e Nunzio hanno chiesto al loro amico e sindaco Michele Marmo se fosse disposto a celebrare il loro matrimonio. Il sindaco ha subito acconsentito con entusiasmo. “Il loro amore è meraviglioso e a San Rufo sono voluti bene da tutti” – questo il commento del primo cittadino. Ieri mattina la cerimonia. A fare da cornice il meraviglioso scenario del Cilento, precisamente a Paestum.
È la prima volta che un carabiniere sposa il suo compagno, quindi l’evento ha avuto rilevanza a livello nazionale e Paolo e Nunzio entrano così, nel loro piccolo, nella storia civile del nostro Paese. La cerimonia organizzata dalla wedding planner Danila Olivetti si è svolta nella splendida villa Andrea di Paestum. Una cinquantina gli invitati.
Il militare lavora nella compagnia di Castellammare di Stabia e per il “sì” ha indossando l’uniforme da carabiniere. Un modo per suggellare i suoi due amori, quello per il compagno e quello verso l’Arma, cui è sempre stato e sempre sarà fedele. Secondo i dati forniti da Polis Aperta, l’associazione nata nel 2005 che si batte contro le discriminazioni verso i gay nelle forze armate e di polizia, sarebbero 19mila, in Italia, le persone omosessuali tra carabinieri, poliziotti, agenti penitenziari, Finanza ed esercito.
La maggioranza di loro non dichiara il proprio orientamento sessuale, perché teme di subire delle vessazioni da parte dei colleghi o dei superiori. L’Italia non è ancora la Gran Bretagna, l’America o Israele, per fare alcuni esempi di Paesi in cui anche chi indossa una divisa è libero di vivere il proprio amore. Speriamo che questa unione tra Paolo e Nunzio sia di incoraggiamento a chi invece ha ancora paura di uscire allo scoperto. Un grande giorno per l’Arma che dimostra ancora una volta il suo lato umano.