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Versace choc: la clamorosa decisione del brand spiazza l’Italia intera

Sono solo rumors, ma pesano. E parecchio. Donatella Versace sarebbe pronta a vendere lo storico brand a un gruppo americano per due miliardi di dollari. Non c’è ancora nulla di ufficiale, lo ripetiamo. I dipendenti sono però convocati per martedì 25 settembre. Ed è di fronte a loro, i lavoratori di una delle maison di moda che ha fatto la storia del made in Italy, uno dei pochi brand ancora non conquistati dalle mire francesi, che Donatella potrebbe dare l’annuncio: Versace in vendita, Versace che passa di mano per una cifra (sembra) di due miliardi di dollari.

L’indiscrezione era stata già pubblicata dal Corriere della Sera il 18 settembre. Secondo il quotidiano di Via Solferino questa volta il compratore non ha il tricolore della Bastiglia ma le stelle e le strisce. Si parla di Michael Kors, già acquirente di un marchio di tendenza come Jimmy Choo, ma anche di Tiffany, che porterebbe Versace nelle mani di un management e di una proprietà molto italiana, con l’ad Alessandro Bogliolo e come socio l’ex ad di Bulgari nonché consigliere del patron di Lvmh Bernard Arnault, Francesco Trapani.

Attualmente Versace è controllata da Givi, una holding così composta: il 50% è di Allegra Versace Beck, il 20% di Donatella Versace, che dirige lo stile della maison, e infine il 30% a Santo Versace, che aveva fondato l’azienda assieme al fratello Gianni, ucciso a Miami il 15 luglio del 1997. Versace sembra aver infatti imboccato la via del rilancio anche in termini di conti, avendo archiviato il 2017 con circa 15 milioni di utile netto, a fronte di una perdita da oltre 7 milioni del 2016.

Quasi certo, invece, è il valore attribuito di oltre un miliardo di euro, che se fino a poco tempo fa poteva essere un deterrente, dopo la valutazione a 500 milioni di dollari per Thom Browne, il cui 85% è recentemente stato rilevato da Ermenegildo Zegna, ora non sembra così fuori mercato.

Il luxury group di Michael Kors, proprietario dell’omonimo brand e di Jimmy Choo, acquisito nel luglio 2017, ha archiviato il suo anno fiscale lo scorso 31 marzo con 4,72 miliardi di dollari di vendite (pari a 4,05 miliardi di euro). Ma molto attivi in fatto di acquisizioni sono anche il gruppo Tapestry e Apax partners, che come Chou aveva in passato gravitato nell’universo Tommy Hilfiger.

Martedì, quindi, potrebbe arrivare finalmente la conclusione sul dossier Versace, una delle operazioni finanziarie legate alla moda più interessanti dai tempi delle guerre per Gucci tra François Pinault e Bernard Arnault, tra fine anni ’90 e inizio 2000.

 

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