Più che una nomina, una piccola via crucis. Marcello Foa è stato proclamato nuovo presidente Rai dopo un’attesa lunghissima, accompagnata da annunci in pompa magna, passi indietro e tensioni a non finire. Sessantuno i giorni che hanno portato alla fine alla scelta, fermata a un certo punto dalla bocciatura arrivata in sede di commissione Vigilanza. Ora che il traguardo è stato tagliato, Foa ha annunciato con entusiasmo il suo programma, mostrando di avere idee chiare sul da farsi: “Porterò aria fresca, anche nei telegiornali” con riferimento evidenti ai futuri direttori dei tg sui quali, però, non è ancora stato sciolto il mistero. “Posso solo assicurare che la meritocrazia è la mia bussola e non guardo alle casacche politiche”.
Il punto di partenza sarà costruire una televisione pubblica meno “politica”, il tutto senza dimenticare la sfida del web: “È fondamentale e la Rai sta indietro su questo”. Per il resto, i primi passi di Foa sono stati leggeri, mettendo subito le mani avanti e annunciando che si saranno sì cambiamenti, ma nessuna rivoluzione. Una scelta che, però, all’estero non è certo stata accolta in maniera positiva, anzi. Intorno a Foa si sono subito scatenate le critiche del Guardian, che ha ricordato l’euroscetticismo del nuovo presidente e lo ha definito senza troppi giri di parole un “fake news journalist”, ricordando alcune bufale condivise dallo stesso Foa in passato come le presunte partecipazioni di Hillary Clinton a delle cene a sfondo satanista.
Una scelta che non ha convinto nemmeno Le Monde, che scrive di “nomina controversa”. Il giornale francese ha presentato la designazione di Foa come un incontestabile successo per la Lega, “che piazza un uomo vicino al suo pensiero in un posto chiave”. In generale, le testate straniere si sono trovate concordi nel sottolineare come si sia trattato di un ennesimo colpo inferto dal Carroccio all’alleato Cinque Stelle, costretto alla fine ad accettare le decisioni dell’alleato di governo. Gli attacchi alla stampa estera hanno diviso gli utenti italiani, spaccati tra chi non accetta ingerenze da oltre i confini in merito e chi invece scrive un po’ sconfortato “da fuori si accorgono evidentemente di cose così banali che solo a noi continuano a sfuggire”.
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