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Il valzer dell’editoria: Chiocci lascia Il Tempo, ecco dove andrà a finire l’ex direttore

Una notizia che aveva iniziato a circolare nelle scorse ore per poi essere confermata dal diretto interessato, quella delle dimissioni di Gian Marco Chiocci dal ruolo di direttore del quotidiano Il Tempo di Roma. Un addio pesante, considerando che soltanto Gianni Letta, nella stessa posizione, ha avuto una carriera più longeva al vertice del quotidiano fondato da Renato Angiolillo. Una scelta che aveva fatto discutere soprattutto per l’indiscrezione lanciata da Dagospia sulle reali motivazioni del gesto: una rottura insanabile con l’editore Antonio Angelucci che aveva portato alla fine Chiocci, il cui padre Francobaldo era stato un’altra firma storica della testata, a prendere una decisione drastica. Ipotesi che però, in queste ore, è stata smentita.

A parlare è stato il diretto interessato, che proprio a Dagospia ha inviato una nota per spiegare meglio quanto accaduto in questi giorni concitati: “Caro Dago, grazie al tuo flash mi si è scaricato il telefono a forza di chiamate e messaggi da parte di colleghi ed amici. Vorrei tranquillizzare te, i tuoi lettori e i colleghi ed amici di cui sopra che sulle mie dimissioni da direttore del Tempo non c’è alcun mistero, tanto meno una ‘rottura con l’editore’. Sono – anzi sono stato – il direttore più longevo dopo Gianni Letta ma dopo cinque anni ho semplicemente sentito che era il momento di cambiare alla luce delle offerte che ho ricevuto e che sto ancora vagliando. Tutto qua”.Sulla scelta di Chiocci è poi emersa una seconda indiscrezione, legata a un’altra clamorosa notizia che ha smosso il mondo dell’editoria: il gruppo editoriale de La Verità starebbe infatti per acquisire la maggioranza del settimanale Panorama, già diretto anni fa da Maurizio Belpietro. Le dimissioni di Chiocci, celebre per alcuni storici reportage sul finire degli anni ’90, sarebbero così legate proprio alla futura direzione di Panorama, un’ipotesi sulla quale l’ormai ex direttore de Il Tempo non si è però ancora pronunciato.

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