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Borsa in rosso e spread che vola: i titoli dove rifugiarsi (e quelli da evitare)

La manovra finanziaria ha, per usare un eufemismo, agitato i mercati. Per non parlare poi di quanto abbia allarmato gli investitori. E così solo nel primo giorno Piazza Affari ha perso 20 miliardi, mentre lo spread continua a volare. Il mercato italiano continuerà a essere dominato da volatilità con lo spread btp-bund, che resterà sotto pressione perché, dopo l’accordo di governo sulle nuove stime del Def, sulla cui base verrà costruita la manovra 2019, inizieranno le discussioni “sulla sostenibilità delle misure che il governo intende realizzare, mentre i colloqui con l’Ue potrebbero peggiorare la situazione nel caso di un eventuale scontro tra l’Italia e le autorità europee”, afferma Mediobanca Securities.

Dopo l’approvazione al Parlamento italiano, il documento programmatico della legge di bilancio deve essere presentato entro il 15 ottobre alla Commissione europea, la quale deve dare il suo via libera preliminare entro il 30 novembre. Mentre entro fine ottobre sono attesi i giudizi di S&P e Moody’s sul rating dell’Italia (attualmente BBB con outlook stabile per S&P e Baa2 per Moody’s).

Mediobanca sottolinea che “sulla base delle analisi empiriche condotte negli ultimi mesi, lo spread potrebbe salire fino a 300 punti base con il deficit-pil al 2,4%. Le nostre analisi mostrano una forte correlazione tra il rendimento del Btp a 10 anni e il cds a sette anni dell’Italia da quando il governo è stato formato. Di conseguenza con il rapporto deficit-pil al 2,4% ci aspettiamo che l’aumento potenziale del differenziale si traduca in un aumento di 90-95 punti base del cds senior a sette anni, il che vuol dire circa 3 miliardi di deficit addizionale per spese per interessi, ovvero attorno allo 0,2% del pil 2018”.

In questo contesto l’investment bank punta a mettere al riparo i portafogli individuando azioni di società “soggette a dinamiche macro isolate rispetto a quelle legge di bilancio. Da una parte manteniamo la nostra visione di prudenza sui titolo finanziari, dal momento che l’ampliamento del differenziale tra btp e bund potrebbe continuare a erodere il Cet1 e i margini delle banche per via di maggiori costi di raccolta e del possibile rallentamento del processo di riduzione dell’indebitamento in atto”, spiega l’investment bank.

“I titoli finanziari maggiormente esposti a spread e tensione sui titoli governativi sono Banco Bpm , Ubi Banca , Bper Banca , Cattolica e Poste italiane “, spiega un altro broker di Piazza Affari. Dall’altra parte Mediobanca Securities consiglia un cambio strutturale dell’allocazione dei portafogli in un paniere di blue chip come “Eni , che è sostenuta da prezzi del petrolio in aumento, Tenaris , un azienda di qualità esposta alla ripresa delle attività di perforazione e Cnh , che beneficia di un positivo sviluppo del ciclo di sostituzione dei macchinari agricoli”. Visione positiva anche per Leonardo , Buzzi, Autogrill e Interpump.

“Restiamo prudenti nella nostra asset allocation, con un investito pari all’89% rispetto ad un neutro di 95%”, afferma Equita. Eppure le valutazioni sono attraenti. “Il Ftse Mib tratta oggi a uno sconto del 25% sul p/e rispetto allo Stoxx 600, superiore rispetto alla media storica del 13% degli ultimi sette anni. Lo sconto massimo nel periodo è stato del 30% circa, toccato a fine agosto 2018, con uno spread btp-bund di 290 punti base”, conclude Equita.

 

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