Capita spesso oramai di trascorrere sempre più tempo al computer navigando, chattando e leggendo messaggi di posta elettronica; di spegnere il modem e provare una sensazione insopportabile di vuoto; di alzarti, la notte, spinto da un irrefrenabile desiderio di riprendere la navigazione in internet o di leggere la posta elettronica; e tutto ciò comincia a crearti seri problemi al lavoro o in famiglia? Se la risposta è sì, è probabile che tu stia manifestando i segni di un nuovo disturbo che gli psicologi nordamericani hanno chiamato Internet Addiction Disorder ovvero Disturbo da Dipendenza da Internet.
Può sembrare esagerato, ma siamo sempre connessi al mondo virtuale, gli adolescenti di oggi rischiano di distaccarsi troppo dalla vita reale. L’allarme degli psichiatri riguarda l’Attenzione agli effetti dell’iperstimolazione tecnologica e al rischio della memoria, cognitività, attenzione e relazioni sociali. Alterazione delle competenze emotive, affettive e relazionali, fino allo scarso rendimento scolastico. Sono solo alcuni dei rischi a cui sono esposti bambini e ragazzi internet-dipendenti. L’eccessivo utilizzo di smartphone, internet e gaming, specialmente quando è cronico, può produrre conseguenze a lungo termine, influenzando il processo adolescenziale di rimodulazione dei circuiti cerebrali. La dipendenza dalle tecnologie può creare uno stato di allerta, con conseguenze che si riscontrano sull’attenzione, sulla memoria e sui ritmi del sonno.
Un team di ricercatori europei ha in programma di capire quanto danno psicologico possa causare la rete – e come potremmo essere in grado di aiutare le persone che fa male. Gli scienziati hanno annunciato un nuovo gruppo denominato Rete di ricerca europea di utilizzo problematico di Internet (EU-PUI). È un boccone, ma l’idea è di creare un hub per capire meglio i problemi psicologici legati all’uso di internet. “L’uso problematico di Internet è un problema serio”, ha detto il presidente della rete, Naomi Fineberg. “Quasi tutti usano Internet, ma mancano ancora molte informazioni sull’uso dei problemi.”
Questa collaborazione internazionale, spera, aiuterà i ricercatori a identificare i “grandi quadri” su Internet e sulla salute mentale. Ora che la rete di ricerca è operativa, i ricercatori possono utilizzarla in vari modi. Possono accedere a risorse che potrebbero aiutare nella loro ricerca o condividere ciò che hanno imparato sui comportamenti problematici, come la dipendenza da gioco e le compulsioni legate allo shopping e all’utilizzo dei social network. Dopodiché, il prossimo passo sarà trovare i modi migliori per prevenire e trattare questi problemi, il che potrebbe garantire che Internet sia una forza positiva per la salute mentale di tutti, non solo di alcuni di noi.
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La tecnologia comporta una modificazione dei concetti di tempo e spazio, permettendo di osservare una profonda accelerazione dei ritmi di vita e allo stesso tempo riducendo le distanze. Gli adolescenti di oggi sono stati correttamente definiti “nativi digitali”. Questa terminologia sottolinea che l’adolescente vive il proprio sviluppo identitario in un mondo in cui uno degli aspetti centrali è rappresentato dalla tecnologia. Diviene quindi fondamentale cercare di comprendere quale possa essere l’effetto di questi strumenti nel percorso di modellazione cerebrale adolescenziale. L’utilizzo eccessivo di questi strumenti può riempire il vuoto che deriva dalle difficoltà a livello socio-relazionale, creando una sorta di stabilizzazione, di falso equilibrio, che porta a forti crisi quando viene ad essere interrotto. È quindi centrale la necessità di prestare attenzione ai ragazzi che mostrano un pattern problematico di utilizzo di questi mezzi.
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