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“Non salveremo l’Italia”. L’Europa si tira indietro: il governo gialloverde resta solo, mercati terrorizzati

Giorni di grande passione, questi, con gli occhi degli italiani che continuano a essere puntati sullo spread e sui mercati nel bel mezzo di una situazione di tensione destinata a durare ancora a lungo. La manovra al vaglio del governo gialloverde non convince infatti l’Europa, che continua a puntare il dito contro l’esecutivo accusandolo di poca responsabilità. Salvini e Di Maio, dal canto loro, si dicono pronti ad andare fino in fondo, con il ministro dell’economia Tria sempre più accerchiato e solitario nello schieramento, difeso soprattutto dal premier Conte e da Mattarella. Da oltre i confini continuano però ad arrivare segnali sempre meno positivi, l’ultimo dei quali riguarda a Banca centrale europea.

L’istituto non potrà infatti venire in soccorso dell’Italia se i suoi governi o il suo settore bancario dovessero essere a rischio di liquidità, a meno che il Paese non rientri in un piano di salvataggio concordato con l’Unione europea. Lo hanno riferito fonti dell’Eurotower a Reuters. Stando sempre a quanto si legge, l’Italia per evitare una crisi del debito non potrebbe quindi contare sulla banca centrale, perché le norme della Ue non consentono alla Bce di aiutare un Paese se questo non ha già concordato un “programma” di salvataggio, ossia un tipo di salvataggio concesso in cambio di restrizioni stringenti e di pesanti riforme economiche.Reuters scrive anche che qualsiasi tentativo di eludere tali regole danneggerebbe la credibilità stessa della Bce e minerebbe la fiducia nell’Unione monetaria da parte dei Paesi creditori. Qualora invece l’Italia aderisse a un piano di salvataggio concordato con l’Ue, la Bce potrebbe invece acquistare le sue obbligazioni sul mercato. In merito al momento non sono arrivate dichiarazioni ufficiali da parte degli esponenti del governo.

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