Il 31 marzo scorso sono state accolte le dimissioni dell'(ex) ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Le dimissioni sono giunte in seguito ad una intercettazione nell’ambito della quale la Guidi rassicurava il suo compagno Gianluca Gemelli (già indagato per un’inchiesta sulle estrazioni di petrolio) per la sicura approvazione di un emendamento del governo.
Il presunto conflitto di interessi
Dopo l’avvio delle indagini, le dimissioni dell’ex ministro sono arrivate immediatamente. L’emendamento, infatti, avrebbe favorito proprio il partner dell’ex ministro a causa di un conflitto di interessi. L’appalto riguarda la costruzione dell’impianto petrolifero Tempa Rossa, gestito dalla società francese Total. Il compagno della Guidi aveva in subappalto due e aveva tutto l’interesse di far passare il provvedimento sblocca-fondi.
La Guidi, come il ministro per il Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi (citata durante un telefonata da Gemelli), non sono indagate, anche se sono state sentite dai magistrati come persone informate sui fatti. Indagato, invece, l’ex compagno per millantato credito: in sostanza non si accusa lei di aver abusato della sua posizioni di ministro, ma lui per aver approfittato di lei.
La reazione di Renzi
Poche ore fa anche il presidente del consiglio Matteo Renzi ha deciso di spendere qualche parola sulla questione, ribadendo la paternità dell’emendamento incriminato. Le dimissioni della ministra Guidi, ha poi precisato, sono da interpretare come una mossa di responsabilità del governo da lui presieduto: ‹‹Guidi si è dimessa, Cancellieri no›› – ha chiosato il premier affermando tra le altre cose che ‹‹noi agiamo in maniera diversa: qui qualcosa è cambiato e l’Italia non è più quella di una volta››.
Ha poi specificando che la chiamata tra Guidi e il compagno sia da considerare inopportuna. Il premier ha voluto comunque difendere la norma che mira a sbloccare Tempa Rossa. Il presidente del Consiglio ha infatti affermato che ‹‹il progetto che stiamo tirando in causa dà posti di lavoro e anche solo per questo è da portare avanti. E’ una cosa sacrosanta aver consentito a delle persone di venire in Italia e fare degli investimenti, io del resto lavoro perchè si crei occupazione››.
Lo schiaffo di Cuperlo
Dure le critiche della sinistradem. Dai microfoni dell’assemblea Pd, Gianni Cuperlo ha attaccato duramente il premier e la sua gestione di partito. ‹‹Penso – ha dichiarato Cuperlo – che tu sia una persona profondamente onesta e appassionata alla politica. Ma io penso che non ti stai mostrando all’altezza del ruolo che ricopri. Non stai dimostrando in questi passaggi la statura di un leader, anche se a volte coltivi l’arroganza dei capi. Questo può fare il danno del PD, evitarlo non dipende solo da te, ma moltissimo anche da te». Tempo Rossa, afferma Cuperlo, è una questione nazionale e non può passare solo per la decisione di una persona, senza la possibilità di un dibattito serio.
Brunello Colli