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Uno a zero, palla al centro. La singolare (e costosissima) sfida tra Salvini e Di Maio

C’è una singolare sfida, tutta interna al governo Conte, che vede impegnati da una parte Luigi Di Maio e dall’altra Matteo Salvini. Non c’entrano, però, prescrizioni, opere pubbliche e pensioni. Si parla più semplicemente di comunicazione e di due vere e proprie macchine da guerra, quelle che fanno capo ai rispettivi schieramenti, create per portare avanti il clima da “campagna elettorale permanente” voluto dai due leader dell’esecutivo gialloverde. Squadroni nutriti e agguerriti, che continuano a ingrossarsi.

L’ultimo arrivo è infatti l’ennesimo social media manager alla corte di Di Maio, Daniele Caporale, in passato social media manager per la società romana WebSide Story e che negli scorsi anni ha lavorato per i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Una new entry che va ad accrescere un macchinario già gigantesco: secondo l’Espresso, la comunicazione del leader pentastellato costa alle casse pubbliche una cifra che si aggira tra i 630 e i 670mila euro annui. Alle sue dipendenze alla presidenza del Consiglio ci sono infatti Pietro Dettori, Responsabile della comunicazione, social ed eventi proveniente dalla Casaleggio associati, pagato 130mila euro annui, Sara Mangeri, addetta stampa, pagata 100mila euro annui, e il già citato Caporale il cui compenso è però ancora in corso di definizione (e potrebbe oscillare tra i 40 e i 60 mila euro). Figure cui vanno aggiunti la portavoce del Ministro dello Sviluppo economico Cristina Belotti, pagata 130mila euro annui, e il capoufficio stampa dello stesso dicastero, Giorgio Chiesa, retribuito 100mila euro annui, più un collaboratore retribuito 36mila euro annui.

Una situazione figlia anche del gran numero di cariche, ben tre, ricoperte contemporaneamente da Di Maio. E che vale al vicepremier un singolare primato: scalzato infatti, anche se per pochi spicci, il collega Matteo Salvini, anche lui molto attento alla comunicazione soprattutto sui social: sempre secondo l’Espresso, il numero uno del Carroccio vede le sue spese nel settore fermarsi a quota 600mila euro annui. Una sfida alla quale partecipa anche il premier Giuseppe Conte che, nonostante il ruolo diverso, spende cifre molto simili a quelle dei due esponenti gialloverdi sullo stesso fronte. La comunicazione, sempre più al centro di un governo che continua a vivere in guerra contro tutti e tutto.

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