Non c’è niente di meglio che avere un figlio premier. Almeno stando a quanto raccontato sulle pagine de La Verità da Giacomo Amadori e Fabio Amendolara, che hanno riepilogato le recenti vicissitudini di casa Renzi. Papà Tiziano, in un’interrogatorio davanti ai pm di Genova nel 2014, spiegava di aver navigato anni prima in brutte acque: i soldi prestati dagli amici per liberare la moglie Laura da una fideiussione. La casa venduta ai figli per aiutare i genitori in difficoltà col mutuo. Poi la svolta, a partire dal 2014.
Tiziano, si legge sul giornale, cambia vita con l’arrivo di Matteo a Palazzo Chigi: “
va a caccia di contratti per l’azienda di famiglia, la Eventi 6, fa il lobbista e si offre come consulente. I depositi bancari sono lievitati e ne sono spuntati anche due all’estero. Dalle carte dell’inchiesta Consip spuntano le analisi dettagliate dei conti personali dei genitori e si scopre così che, con il figlio a capo dell’esecutivo, i Renzi hanno aperto diversi depositi e su questi la Guardia di Finanza ha trovato un piccolo tesoretto”.Alle analisi dei movimenti finanziari dei Renzi si sommano poi i tanti, spericolati progetti di Tiziano. Che “ha provato a infilarsi persino dentro al Giro d’Italia, una delle corse ciclistiche a tappe più celebri del mondo. È il 25 gennaio 2017 quando nelle cuffie si ode la voce di Renzi senior mentre chiede a Giancarlo Brocci, un organizzatore di manifestazioni sportive, informazioni su un’opportunità lavorativa nell’ambito dell’organizzazione del Giro d’Italia”.Il tutto precisando, sapendo di avere gli inquirenti alle costole, di “
non voler entrare nel business attraverso i (suoi) canali preferenziali”. Di Tiziano Renzi emerge anche una conversazione con Mauro Gaia, candidato alla guida di Rai Pubblicità ai tempi del governo Gentiloni e che nel 2017 lavorava alle Pagine gialle: in una telefonata, i due “parlano della riduzione di lotti assegnati al padre dell’ex premier. Tiziano dice che quando si vedranno dovrà spiegargli la faccenda della Consob”.
Ritorno al passato: il nome nuovo per guidare il Pd che arriva da non troppo lontano. La sfida a Renzi e Zingaretti