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Zuccheri salati: una tassa su Coca-Cola e altre bevande, come funziona l’ultima idea di Lega e Cinque Stelle

Una tassa sulla Coca-Cola e su altre bevande zuccherate per coprire l’esclusione del regime Irap per le partita Iva fino a 100mila euro. Questa l’ultima idea nata in casa gialloverde, una proposta una proposta M5S-Lega alla manovra, approvata in commissione Finanze e che dovrà essere esaminata dalla commissione Bilancio. L’emendamento, a prima firma dell’esponente 5S Carla Ruocco e sottoscritto da alcuni deputati leghisti, prevede come copertura principale la revisione delle spese fiscali.

Un’intuizione che sta facendo discutere i social e che è stata commentata dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti nel corso di un’intervista a La Repubblica: “Utilizzeremo la ‘sugar tax’ per trovare i 100 milioni che servono all’università e incrementeremo il Fondo ordinario” ha spiegato a proposito dell’emendamento approvato dalla commissione Finanze che introduce una tassa da 0,5 centesimi o 1 centesimo a seconda dei grammi di zucchero presenti per ogni 100 millilitri di bevanda da destinare a un taglio dell’Irap per le partite Iva.Sulla stessa lunghezza d’onda il viceministro Lorenzo Fioramonti, che ha confermato “questa tassa ha un doppio valore, ridurrà le malattie cardiovascolari, diminuendo l’utilizzo di zuccheri nelle bevande, e aiuterà a far crescere l’università e la sua ricerca”. Sempre secondo Repubblica la presidente della commissione, Carla Ruocco, contattata dallo staff di Bussetti avrebbe spiegato che l’80% degli introiti della nuova tassa potrebbe essere girato alla ricerca.In Francia la cosiddetta sugar tax è stata introdotta nel 2012 e riguarda tutte le bevande con aggiunta di zucchero o edulcoranti, quindi anche le bibite “light”. Un aspetto che la differenzia in modo sostanziale dalla sugar tax britannica, rivolta solo alle bevande con zuccheri aggiunti

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