Un’intervista che ha lasciato il segno, quella concessa dal ministro per gli Affari Europei Paolo Savona sulle pagine de Il Sole 24 Ore. Pesante, nella sua apparente banalità. Perché a parlare è l’uomo che in passato aveva rischiato di far saltare la nascita del governo, considerato troppo pericoloso per le sue posizioni dure verso l’Ue. E che invece ora ammette candidamente: “Tutti dichiarano di volere l’Europa unita, la strada non può essere che quella indicata dal presidente Mattarella nel corso della sua visita in Svezia: dialogare e recuperare l’Esprit d’Europe”.
“L’Italia vuole dialogare. Sta agli altri dimostrare che vogliono occuparsi seriamente del futuro dell’Unione Europea – prosegue Savona – la via del dialogo è stata già indicata dal governo italiano fin dall’inizio di settembre. Chi continua a ripetere che intendiamo pilotare l’Italia fuori dall’euro e dall’Unione spera che la situazione peggiori per tentare di recuperare la sconfitta del 4 marzo e si appella al mercato affinché crei ulteriori squilibri, senza dare una risposta ai problemi”.“La soluzione allo scontro, che doveva essere evitato, passa attraverso una decisione che salvi la faccia di tutte le parti in causa”. Parole che sono costate al ministro, 82 anni, accuse pesanti da parte di molti elettori della Lega in rete, che criticano quella che agli occhi del popolo del web è parsa come una vera e propria “retromarcia”. “A quanto pare la rivoluzione è già finita” si legge in rete.Parole molto dure, quelle che sono comparse in queste ore: “Dov’è finito il ‘prima gli italiani’ dei mesi scorsi? Ecco un altro che parla, parla e poi si inchina all’Europa”. Una contestazione vera e propria che arriva mentre si avvicina l’importante sfida delle elezioni che potrebbero cambiare il volto dell’Ue.
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