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“Lavoro in nero nella ditta del padre di Di Maio”. E arriva la risposta, balbettante

Lavoro in nero nella ditta del padre di Di Maio. Che poi sarebbe il ministro del Lavoro… Emerge tutto in un servizio de Le Iene andato in onda durante la trasmissione di domenica. Parte tutto dalla denuncia di Salvatore Pizzo, di Pomigliano d’Arco, ex dipendente della ditta edile della famiglia di Luigi Di Maio. Che denuncia di aver lavorato in nero per due anni, tra il 2009 e il 2010 e che a pagarlo era Antonio Di Maio. Non solo. Pizzo racconta anche di un suo infortunio sul lavoro “coperto” dal padre del vicepremier.

Il quale gli avrebbe consigliato di non denunciare l’accaduto per non incorrere in sanzioni. E la trasmissione di Mediaset ha anche richiesto un commento al capo politico del Movimento 5 Stelle. Di Maio nega ogni personale coinvolgimento, si dichiara all’oscuro dei fatti e promette di verificare immediatamente la veridicità delle affermazioni di Salvatore Pizzo.

I fatti, precisa il programma di approfondimento di Italia 1 nella puntata in onda questa sera, risalgono a un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell’azienda di famiglia, impresa in cui lo stesso attuale vicepremier ha lavorato per un periodo come operaio. Subito dopo la messa in onda del servizio arriva la replica del vicepremier. Affidata a un post su Facebook. Ammette l’errore. E prende le distanze dal padre.

“Mio padre ha fatto degli errori nella vita e da questo comportamento prendo le distanze, ma resta sempre mio padre. Ancora: “A maggior ragione – aggiunge – se, come ho detto nel servizio, abbiamo anche avuto un rapporto difficile, che sono contento sia migliorato negli ultimi anni. Come sempre, manterrò gli impegni presi e domani consegnerò a Filippo Roma i documenti su questa vicenda in particolare, che intanto ho chiesto di procurare a mio padre, e faremo tutte le verifiche che servono su quanto raccontato da Salvatore nel servizio”. 

Infine Di Maio, a Le Iene, ha rivelato di aver avuto un “rapporto tormentato” col padre: “Non ci siamo parlati per un lungo periodo”. Adesso dovranno “chiarirsi” anche sul caso dell’ex dipendente della ditta di famiglia. In molti, però, si domandano se adesso il Movimento 5 Stelle darà vita alla macchina del fango contro di lui e contro suo padre come accadde contro Renzi e suo padre.

Ovviamente questo non accadrà. E pazienza se poi Tiziano Renzi nel frattempo è stato anche assolto, da parte loro nemmeno una scusa. Ci aspettiamo, invece, che ora ci sarà una gara di solidarietà e si innalzeranno altri gridi di “onestà onestà onestà”.

 

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