Una voce che gira ormai da tempo, quella di un partito di Renzi dove andrebbero a confluire anche tutti quei soggetti che, insofferenti di fronte all’ascesa salviniana, sono pronti a lasciare Forza Italia prima di vedere il partito ridotto a una semplice appendice della Lega, inarrestabile. Una suggestione che prende di nuovo piede con l’avvicinarsi del congresso Pd, quello che potrebbe segnare l’avvento di Zingaretti alla guida del partito e, forse, l’uscita di scena dell’ex premier toscano.
Un passo indietro per farne tre in avanti, secondo Renzi, con la Boschi che, scrive il Corriere della Sera, avrebbe già iniziato le grandi manovre contattando alcuni dirigenti azzurri in Toscana. Accordi smentiti in superficie su entrambi i fronti ma che, in realtà, proseguono intensi. In tanti hanno letto d’altronde in questo senso quel tweet di Matteo Renzi, “l
a sinistra italiana che ora sta zitta su Salvini dovrebbe chiedere scusa a Berlusconi, le sue leggi ad personam erano nulla al confronto”.Parole che non sono piaciute per niente a sinistra e che invece, ovviamente, a destra sono state molto gradite. Il Giornale parla addirittura di elementi di Forza Italia che in queste ore si stanno proponendo all’ex presidente del Consiglio, pronti a seguirlo in questa nuova avventura. E non è da escludere, a breve, un fronte antipopulista tra Renzi e Berlusconi in vista delle prossime, fondamentali elezioni europee.
Prove d’intesa anche in Sicilia, dove Gianfranco Miccichè, presidente dell’assemblea regionale, ha partecipato con gran clamore mediatico alla locale “Leopolda” del senatore Davide Faraone, renziano doc. Che ha apprezzato: Penso che dobbiamo costruire un contenitore che aggreghi tutti quelli che ritengono che Lega e M5s siano due forze populiste, pericolose, antimeridionaliste e razziste”. Un fronte repubblicano al momento soltanto ipotetico. Ma che a marzo, Zingaretti permettendo, potrebbe davvero prendere vita.
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