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Le tessere dei misteri: Poste Italiane smentisce Di Maio, il reddito di cittadinanza somiglia sempre più a un libro giallo

Una performance destinata a passare alla storia, quella di Laura Castelli a La7, puntualmente rilanciata dai social, senza cuore, dove il video in cui l’esponente del Movimento Cinque Stelle si trova a parlare imbarazzata delle tessere per il reddito di cittadinanza continua a essere rilanciato di ora in ora. E che ha costretto i vertici del partito a fare chiarezza, senza però riuscire a risolvere del tutto il mistero. A fare chiarezza ci ha provato il vicepremier Di Maio, che ha smentito l’ipotesi di un giallo.

“Già da due settimane ho dato ordine al mio staff ha detto il ministro di lavorare con Poste per avviare il sistema del reddito di cittadinanza, e questo include anche la stampa delle tessere. Le carte di credito del reddito di cittadinanza, se sono indirizzate a una famiglia, saranno spedite al capofamiglia”. Una toppa che non ha però funzionato. L’ultimo passaggio, con tanto di ambigua definizione di “capofamiglia” abolita ormai nel nostro ordinamento, è infatti ancora più confusionario delle già imperscrutabili premesse.Poste Italiane, da par suo, per bocca de Il Giornale ha precisato di non essere impegnata nella stampa di alcuna tessera. Vero è, invece, che da due settimane al ministero del Lavoro si riunisce un tavolo tecnico attorno al quale siedono l’Inps, Poste Italiane, il referente ministeriale dei centri per l’impiego, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro e Palazzo Chigi. Il progetto al quale si lavora include l’emissione delle ormai famigerate tessere e la loro distribuzione, al netto dei tanti problemi insorti e di una copertura finanziaria ancora incerta.


La stampa dovrebbe essere davvero, in futuro, affidata a Poste. Aggirando la necessità di una gara europea che dilaterebbe i tempi di attuazione della norma ben oltre la data delle elezioni europee. Un’opzione che nelle strategie del Movimento non viene nemmeno considerata. I tempi stringono. I sondaggi, gli ultimi, che vedono ancora in calo i Cinque Stelle sono l’ennesima spia pronta a trasformarsi in vero e proprio allarme.

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