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Salvini e la gravità delle sue parole: “Polizia qui per sostenerci”. È bufera

Della manifestazione di Salvini a piazza del popolo a Roma si sta ancora parlando. Nelle ultime ore, però, a far discutere è un estratto del suo discorso. Salvini dice testualmente: “Ringrazio le forze dell’ordine che, quando c’è la Lega in piazza, sono tranquille, sono disarmate, sono sorridenti e SONO CON NOI: non per controllarci MA PER SOSTENERCI”, dice il ministro dell’Interno. Il ministro dell’Interno… È chiaro che c’è qualcosa che non torna e che un’affermazione del genere è di una gravità inaudita.

Sui social in molti hanno ricondiviso questo passaggio del suo discorso sottolineandone la gravità e invitando le autorità competenti ad intervenire. Dopo lo scandalo del tweet che ha rischiato di mandare all’aria un’importante operazione contro la criminalità organizzata, ecco un altro enorme passo falso del ministro che ancora non ha capito gli oneri e i limiti della sua carica.

Il carattere politico dell’adunata del Carroccio in piazza del Popolo – nel cuore di Roma – è subito evidente: Salvini si presenta sul palco con la felpa della polizia. Prova a caricare i suoi: “Ce la metteremo tutta per far tornare l’Italia grande”. Poi lascia spazio agli altri ministri leghisti. Poi torna sul palco per il gran finale. Alle 12.20 sulle note di “Vincerò” della Turandot di Puccini, con la mano sul cuore, avvolto dai fumogeni. Stavolta senza maglione della polizia. E pronuncia un discorso non improntato ai toni polemici.

“Le forze dell’ordine con la Lega in Piazza sono disarmate e sorridenti. Martin Luther King diceva che per farsi nemici basta dire quello che si pensa. C’è bisogno di unità e di concordia”. Cita anche Giovanni Paolo secondo, De Gasperi e Dio, continuamente. Assicura di voler governare con buonsenso. Anche se non risparmia il consueto attacco all’Europa degli “zerovirgola”.

Poi chiede “il mandato di andare a trattare con l’Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno”. Un chiaro messaggio, insomma, ai Cinquestelle: segno che il ministro dell’Interno è prossimo a staccare la spina per passare all’incasso elettorale e ricevere “pieno mandato”. Da solo, senza alleati “scomodi”.

Non c’è più il verde come colore dominante. La nuova Lega è blu, sovranista. I tipici canti di Natale e video di Matteo Salvini contro la Fornero hanno accolto l’arrivo dei leghisti. I calabresi sono in prima fila sotto il palco (la Calabria è la regione dove è stato eletto Salvini). Molti i gruppi dal Sud, anche dalla Sicilia. Oltre al tricolore (presente anche sul palco) e a qualche sole delle alpi (della ‘vecchia’ Lega Nord) sventolano i simboli delle identità regionali, insieme a vari richiami al fascismo.

 

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