Il marò Salvatore Girone potrà rientrare in Italia durante l’arbitrato chiesto dal governo italiano al Tribunale Internazionale dell’Aja. E’ questa la svolta arrivata poche ore fa a favore dell’Italia nell’ambito della battaglia con l’India sul famoso caso marò.
Ricordiamo infatti che Girone, insieme al collega Massimiliano Latorre, è stato accusato dall’India di aver ucciso due pescatori al largo delle coste nazionali. Da quel fatidico momento in poi, è stato tutto un susseguirsi di accuse e di battaglie internazionali che hanno visto uno scontro duro tra il nostro Paese e l’India (con, in ballo, anche motivi di politica-economica che vanno ben oltre il caso in giudizio).
E dopo quattro lunghi anni che hanno costretto i marò a rimanere in India in attesa di una sentenza che li assolvesse o li condannasse per omicidio, finalmente anche Girone, così come Latorre (che è in Italia già da un po’ per via di motivi di salute), potrà starsene nel suo Paese durante tutto il periodo dell’arbitrato.
‹‹E’ una notizia meravigliosa. Adesso devo sentire mio figlio e mia nuora per confermare che sia vera››, ha commentato Michele Girone, papà del marò. Soddisfatta dell’operazione anche il presidente della Camera Laura Boldrini che confessa di essere ‹‹particolarmente contenta anche per le famiglie, visto che da molto vivono con ansia questa lontananza››.
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è convinto che dopo questa vittoria, l’Italia potrà puntare a vincere l’arbitrato: ‹‹Faremo valere le nostre ragioni durante l’arbitrato e confido che verranno riconosciute››. Il premier Matteo Renzi nel frattempo ha già telefonato al Sergente Girone dandogli il bentornato in madre patria.
Viviana Bottalico