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Batterie del futuro al fluoruro di litio: fino a 10 volte più energia per uno smartphone carico due settimane

Dallo smartphone alle auto elettriche, ormai l’uso dei dispositivi di nuova generazione è diventato indispensabile nella vita di tutti i giorni, malgrado le loro prestazioni non ancora adeguate alle nostre aspettative. Infatti tra le problematiche più frquenti nei nostri dispositivi hi-tech, vi è la breve durata delle batterie al litio che attualmente possiedono. Non c’è alcun dubbio quindi che ci sarebbe bisogno di nuove tipologie di accumulatori che permettano, ad esempio di poter ricaricare lo smartphone solo ogni due settimane. La soluzione a questo problema è stata recentemente lanciata dall’Istituto di Tecnologia della California (Caltech) per conto della Nasa, che ha promesso nuove batterie con una durata fino a otto volte maggiore delle attuali agli ioni di litio.

Dalla ricerca guidata dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl), e descritta sulla rivista Science, una nuova tipologia di batterie al fluoruro di litio permetterà di poter stoccare fino a 10 volte più energia delle attuali batterie, occupando lo stesso spazio.“Le batterie al fluoruro possono durare molto più a lungo di quelle usate oggi, ma si tratta di una sostanza difficile con cui lavorare, perché molto corrosiva e reattiva”, ha spiegato Robert Grubbs, autore della ricerca e vincitore del Nobel per la Chimica nel 2005. Questa nuova tipologia di accumulatore risulta già essere stato scoperto almeno agli anni ’70. A quell’epoca i vantaggi delle batterie a base di fluoruro erano controbilanciati dal fatto che per funzionare necessitavano di una temperatura di 150 gradi; oggi invece i ricercatori dichiarano di essere riusciti ad aggirare questo ostacolo utilizzando una soluzione liquida nella quale il movimento degli atomi di fluoruro che permette l’accumulo e lo scarico di energia all’interno della batteria può avvenire anche a temperatura ambiente.
Le batterie producono elettricità facendo spostare atomi carichi (ioni) dal polo positivo a quello negativo e viceversa. “Per una batteria che dura più lungo bisogna muovere un maggior numero di ioni”, ha spiegato il ricercatore Simon Jones che ha aggiunto che invece che utilizzare degli ioni di litio, carichi positivamente, è stato raggiunto lo stesso risultato spostando gli atomi di fluoro carichi negativamente. Inoltre di fondamentale importanza è stata anche la scelta liquido migliore in cui far lavorare gli ioni (chiamato BTFE) che serve a mantenere il fluoruro stabile.

 

 

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